Perché l'autoflagellazione 31/01/2016
Autore: Deborah Fait
 Perché l'autoflagellazione
Commento di Deborah Fait

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Tempo fa lessi un'analisi interessante sull'autoflagellazione presente in alcune persone, praticamente si diceva che più un popolo viene perseguitato più al suo interno si creano fenomeni di autolesionismo, quasi che paura o altri complessi derivanti dal sentirsi ingiustamente oppressi, portino alcuni soggetti a pensare " se mi autoaccuso forse sarò accettato, se subisco forse mi odieranno di meno ". Ecco, che da questo nasce l'odio di sè, un sentimento del tutto negativo che rende chi lo prova debole, servile e odioso al suo stesso popolo. Abbiamo esempi di sottomissione all'inizio della storia americana nelle guerre per la conquista del West quando alcuni indiani d'America si mettevano al servizio dei conquistatori facendosi assumere come "guide" o meglio come spie dall'esercito dei bianchi. Altri esempi, sempre in America, quando schiavi neri, per poter essere trattati più umanamente dai padroni bianchi, si trasformavano in traditori e torturatori della loro stessa gente.
In tempi più recenti ho avuto la dimostrazione della ignominia del tradimento proprio nella mia Trieste quando una parte degli italiani urlava "Viva Tito" e scorazzava per le strade di Trieste per strappare le bandiere italiane e pestare gli studenti o sparargli contro. Nei giorni delle manifestazioni per la liberazione di Trieste fu ucciso una ragazzino che gridava Viva l'Italia, si chiamava Pierino Addobbati e aveva 15 anni. Mi piace ricordarlo perchè ricordo quanto mi sconvolse la sua morte.

Per gli ebrei questo fenomeno si chiama "self-hating Jew" termine usato per indicare gli ebrei che sposano l'antisemitismo per farsi accettare dal mondo che li circonda. Nel 1930 Theodor Lessing scrisse un saggio divenuto famoso " Jewish Self-Hatred, l'odio ebraico di sè" che rivelò e rese famoso questo fenomeno purtroppo ancora oggi esistente. Nel mio ultimo articolo, a proposito del Giorno della Memoria della Shoah, avevo parlato della mia sofferenza per l'odio antiebraico che questa giornata rende più palpabile di sempre, con il web che straripa di negazionismo, paragoni abbietti, "non solo loro... perchè sempre loro..." ma avevo dimenticato di aggiungere, forse perchè, troppo ottimisticamente, speravo non accadesse anche quest'anno , il problema dei self hating jews, gli ebrei che odiano se stessi e, in automatico, odiano Israele.
Ehhh sì, avevo fatto i conti senza l'oste, eccolo là, al varco, il solito menestrello dei palestinisti, eccolo il Moni Ovadia così pieno di fiele che mi meraviglio non ci si soffochi. E' arrivato puntuale lavandosi la bocca con parole spregevoli e indegne di qualsiasi essere umano "oggi l'olocausto è nella fossa comune in fondo al Mediterraneo....l'ebreo è divenuto il totem ma l'ebreo di oggi è il rom, è il musulmano, il palestinese..."

Mi pesa scrivere il suo nome, sento proprio un rifiuto fisico ma lasciar correre significherebbe permettere libertà di abominio senza reagire, tacere mi farebbe sentire complice. Dopo queste dichiarazioni demenziali non ha potuto fare a meno di sputare veleno contro Israele "...siamo all'israelizzazione della memoria" ha detto, forse dimenticando che il 27 gennaio è stato scelto con una risoluzione delle Nazioni Unite, Israele non c'entra, questa Giornata è stata istituita per ricordare lo sterminio ai non ebrei, agli europei che lo hanno voluto e diligentemente eseguito, gli ebrei lo ricordano e lo vivono per 365 giorni all'anno da 71 anni.
Israele celebra la sua Memoria, Yom haShoah, in primavera, una settimana prima di Yom Azmauth, la giornata dell'Indipendenza. Quest'anno Yom haShoah cadrà il 5 maggio e , come sempre, suoneranno le sirene e tutto Israele si fermerà per due minuti. Questa è la nostra Memoria e soltanto l'odio che Ovadia prova per lo stato ebraico può fargli pensare che il 27 gennaio sia stato una richiesta/pretesa di Israele.
Quando il Papa è andato in visita al Tempio maggiore di Roma i rappresentanti dello stato di Israele, l'ambasciatore e il presidente della Knesset, erano mescolati agli altri presenti , nessun posto d'onore per loro. Erano ebrei tra ebrei!
Purtroppo Ovadia non è solo, ecco che leggo sulla cronaca di Torino di La Repubblica che il presidente della Comunità ebraica della citta' e del Museo della Shoah Dario Disegni, ha paragonato i morti del Mediterraneo ad Auschwitz: "Auschwitz è stato il cimitero dell'Europa di ieri, il Mediterraneo sta diventando il cimitero dell'Europa di oggi" http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/27/news/torino_comunita_ebraica_stragi_del_mediterraneo_come_auschwitz_-132152563/ Mi auguro che Disegni smentisca quanto gli è stato attribuito in quei termini. I morti nel Mediterraeo sono una tragedia immensa ma nessuno può paragonarla all'orrore dei campi della morte nazisti, all'inferno in terra e alla decisione di Hitler di ammazzare tutti gli ebrei d'Europa.

Chi è cattivo viene chiamato nazista, chi è maltrattato è "come gli ebrei". Non se ne può più! Ogni morte indotta è un'efferatezza, ogni massacro va ricordato ma nessuno si può permettere di avvicinare qualsiasi crimine contro l'umanità, per quanto tremendo, a quello che è stato il MALE assoluto nella storia dell'uomo. Chi lo fa diventa automaticamente un pagliaccio nelle mani degli odiatori degli ebrei e di Israele, giustifica ogni insulto, ogni malefatta, ogni ingiustizia. Mi chiedo quale soddisfazione si provi nello scagliarsi contro il proprio popolo o nel piegare la schiena assoggettandosi al pensiero debole, alla mediocrità dell'uomo. Mi chiedo come non capiscano che in cambio di questi abominevoli comportamenti ricevono solo disprezzo, sia dai loro"padroni", perchè è di questo che si tratta, che dal loro stesso popolo.

Il mondo ormai rigurgita di odio antisemita, siamo tornati a un clima di terrore, stanno rispolverando le LEGGI RAZZIALI, quaesta volta non si tratta di Mussolini e del fascismo, non siamo nel 1938, nè si tratta di Hitler e del nazismo, questa volta abbiamo gli imitatori che spesso sono crudeli e pericolosi quanto gli originali che prendono a esempio. Questa volta, all'inizio del terzo millennio di odio antigiudaico, abbiamo il BDS e tutti i movimenti palestinisti o filopalestinisti che hanno decretato che per gli ebrei non c'è posto sul pianeta.
Si incomincia col boicottaggio ...non comprate dagli ebrei....non comprate da Israele, si prosegue con la cultura....bruciamo i libri degli ebrei=boicottiamo la cultura...nessun contatto con le università israeliane... e alla fine si arriva alle marchiature e alle stelle gialle.
Moltissime università nel mondo boicottano le accademie israeliane, finora l'Italia era esente, si limitava a proibire o a contestare le conferenze di docenti israeliani ma eccoli qua i vigliacchi, hanno saltato il fosso. Leggete questa lettera,io ho fatto fatica ad arrivare alla fine : https://stoptechnionitalia.wordpress.com/ Sono "turbati", poverini, dalla collaborazione con il Technion di Haifa, Università che ha dato al mondo quattro premi Nobel. Sono turbati e io vorrei poterli guardare in faccia e dire quello che penso di loro, docenti e ricercatori italiani, penso che siano mascalzoni, penso che siano feccia.

Oggi a Rai uno è stata intervistata Noa, chiamata a cantare dal Papa...lei canta sempre per i Papi....alla domanda se ci sarà la pace tra israeliani e palestinesi ha risposto " si', verra' come una sorpresa, quando nessuno se lo aspetta, intanto si possono avvicinare i due popoli attraverso l'educazione..." L'educazione? Ma come, Noa, non hai detto mai una parola sulla vergogna dell'incitamento all'odio nelle scuole palestinesi, nemmeno una piccola condanna a Abu Mazen per aver creato eserciti di ragazzini palestinesi assassini e poi vai a fare l'ideologa della pace alla TV italiana e parli di educazione! Nelle scuole israeliane l'educazione alla pace esiste, in Israele si curano i malati palestinesi, esistono scuole bilingui con ragazzini arabi ed ebrei, vicino a Haifa esiste un kibbutz che accoglie mensilmente gruppi di bambini disabili sia mentali che fisici, provenienti da Gaza. Israele è pieno di gruppi e organizzazioni per la pace e la comprensione tra le parti. Soltanto in Israele, Noa, e basta, dall'altra parte c'è solo odio e violenza. La pace ci sarà quando gli arabi palestinesi metteranno da parte bombe, coltelli e missili e diranno ai loro figli che gli ebrei sono i loro vicini e non scimmie e maiali. Questo doveva dire una persona leale e onesta! "

La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro bambini di quanto odino noi", lo disse Golda Meir, una grande donna piena di coraggio, tu invece sei sempre la stessa Achinoam Nini. Ban ki-Moon, tanto per completare il discorso, ha detto recentemente che il terrorismo contro Israele è giustificato dalla frustrazione dei palestinesi quindi nessuna condanna per l'incitamento all'odio della dirigenza dell'ANP, Abu Mazen in testa, nemmeno una parola sul rifiuto totale dei palestinesi ad ogni tipo di soluzione e di generose offerte fatte dei vari governi di Israele, rifiuti dovuti all'attesa dell'obiettivo finale, la distruzione di Israele.
Il 67% degli arabi palestinesi vuole continuare ad ammazzare gli ebrei, in Europa gli attentati si sono triplicati rispetto all'anno appena trascorso, gli ebrei che fuggono verso Israele sono raddoppiati. La malattia si è diffusa in modo planetario per 120 secoli, la Shoah non ha posto fine a niente, è stata solo l'inizio di un'altra era forse anche più pericolosa e i salamelecchi al presidente iraniano lo stanno dimostrando: quando l'Iran vorrà, niente al mondo gli impedirà di cancellare Israele dalla carta geografica. Nessun ebreo, dunque, può permettersi di strisciare nella speranza di placare la belva, tirate su la testa e smettetela di compiacere chi ci odia. Il virus sta dilagando minacciosamente, la diagnosi è odio, la cura probabilmente non esiste senza un vaccino che dovrebbe essere composto da due elementi spesso difficli da trovare: coraggio e orgoglio di sè.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"