Svezia: delirio irresponsabile 22/01/2016
Analisi di Manfred Gerstenfeld
Autore: Manfred Gerstenfeld
Svezia: delirio irresponsabile
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Margot Wallström, ministro degli esteri in Svezia

Rispondendo durante un dibattito parlamentare, il governo israeliano ha preso tre posizioni, in parte contraddittorie, nelle risposte verbali in merito agli attacchi del ministro degli esteri svedese Margot Wallstrom sulle cosiddette ‘esecuzioni extragiudiziali’ dei terroristi palestinesi. La ministra svedese socialdemocratica aveva infatti dichiarato “ è di vitale importanza che si indaghi in modo credibile e documentabile su queste morti”. Il dipartimento esteri israeliano ha definito la dichiarazione di Wallstrom “ un delirio irresponsabile, che appoggia il terrorismo e incoraggia la violenza “. In più accusa Wallstrom di insanità mentale e il suo governo di promuovere il terrorismo. L’elite svedese di sinistra, in questi decenni, ha peraltro fornito molti esempi in quanto a comportamenti psicopatici.

Il socialdemocratico Olof Palme, il primo ministro più importante del secondo dopoguerra, aveva definito Israele stato nazista. Un delirio che spiega l’ideologia della sinistra sui palestinesi. Il cristiano palestinese Mitri Raheb, fanatico odiatore di Israele e il giornalista Gideon Levy sono stati insigniti di recente del Premio Olof Palme. Ben meritato, se si considera l’opinione sulla Shoah della persona alla quale il premio è intitolato. Citare altri squilibrati nell’elite svedese non ci porterebbe lontano. C'è da chiedersi se Israele deve prendere sul serio questi psicopatici. O valutare come molti leader politici nel mondo la pensino nello stesso modo.

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Una manifestazione per il boicottaggio di Israele in Svezia

La seconda presa di posizione del governo ha analizzato il contenuto antisemita degli attacchi. Yuval Steinitz, ministro israeliano delle infrastrutture energetiche e idriche ha chiamato Wallstrom antisemita “ non importa se a livello conscio oppure no”. Non è difficile dimostrarlo, dato che ha collegato la strage terrorista dello scorso novembre a Parigi al conflitto israelo-palestinese. È anche rimasta muta in merito a una qualsiasi indagine che spiegasse l’uccisione dei terroristi da parte delle forze francesi. Lo stesso avvenne nel gennaio dello scorso anno quando i terroristi musulmani furono uccisi dalla polizia francese senza aspettare la sentenza. Il doppio standard di giudizio rivela il suo antisemitismo, che in Svezia è comune a molti leader socialdemocratici.

Nel 2005 anche la UE era stata classificata dal Centro Simon Wiesenthal in cima alla lista dei diffamatori antisemiti. In considerazione del diffuso antisemitismo europeo, il fatto che Israele abbia definito Wallstrom antisemita è una facile previsione di ciò che succederà nel futuro. La terza affermazione, che la Svezia sostiene, di proposito o no, il terrorismo, lascia aperte le valutazioni sul futuro delle relazioni con il governo svedese se continua a diffamare Israele. La sinistra europea e molti socialdemocratici mostrano spesso posizioni contraddittorie verso i terroristi, opponendosi a misure contro di loro come ad altri criminali. Ci sono molti altri altri esempi di sostegno, diretto o no, al terrorismo nei partiti della sinistra in Europa. Jeremy Corbyn, leader laburista inglese, si è dichiarato amico di Hezbollah e Hamas. Diederik Samson, capo del partito laburista olandese, è un fanatico odiatore di Israele, che fa finta di non vedere quando Hamas proclama il genocidio degli ebrei.

Gli svedesi hanno una lunga tradizione nel sostegno al terrorismo palestinese. Nel 2004, in un museo di Stoccolma una installazione glorificava i kamikaze suicidi palestinesi. Zvi Mazel, allora ambasciatore d’Israele in Svezia, divenne famoso per avere disattivato per protesta l’allacciamento elettrico che alimentava la cosiddetta opera d’arte. Ecco altri esempi: nel 1984 il vice-ministro olandese degli esteri Pierre Schori, in visita in Israele, elogiò Arafat per la sua ‘politica flessubile’. In un articolo scrisse che “ gli atti terroristi dell’Olp erano ‘cose di poca importanza”, mentre le reazioni di Israele erano atti di ‘spregevole terrorismo’ “.

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Svezia: scritte antisemite

Uno dei primi atti del primo ministro del nuovo governo svedese Stefan Lofven è stato il riconoscimento dell’inesistente stato palestinese, un chiaro atto di sostegno indiretto al terrorismo, dato che se vi fossero libere elezioni nei territori palestinesi, il movimento genocida terrorista Hamas le vincerebbe con molta probabilità. Dopo le stragi di Parigi, per prevenire altri attacchi terroristi in Europa, cresce la consapevolezza del fenomeno e le analisi dei fattori che lo alimentano. Si è rafforzato il controllo delle origini, mentre gli attacchi si susseguono, come quelli avvenuti a Istanbul e Uagadugu. Non dovrebbe essere difficile trovare quanti in Europa forniscono, nella sinistra e fra i socialdemocratici, un aiuto indiretto al terrorismo musulmano. Nell’eventualità di future espressioni come quella usata da Wallstrom, il governo svedese che continua a schierarsi con chi sostiene anche indirettamente il terrorismo, giustifica una reazione più decisa. Ribadirlo potrebbe influire sull'immagine del Paese e forse anche fermare l'appoggio svedese a chi diffonde odio contro Israele.


Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.
Manfred Gerstenfeld ha ricevuto il premio "Simon Wiesenthal Center International Leadership" per i suoi studi sull'antisemitismo.


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