Gentilissima Redazione, avendo ascoltato in diretta il discorso del Papa nella sua visita di ieri alla Comunità ebraica romana, mi permetto di osservare che egli non ha menzionato lo Stato di Israele, ma, nel suo discorso interamente religioso, ha, piuttosto solennemente, affermato "l'irrevocabilità dell'Antica Alleanza e l'amore costante e fedele di Dio per Israele" (anche oggi e per il futuro, non solo al tempo della Bibbia, come si capisce benissimo dal contesto). Capisco perfettamente che si possa desiderare un esplicito sostegno politico (e magari anche un riconoscimento teologico, tipo quello degli evangelici americani) allo Stato di Israele, ma dire che il Papa non ha menzionato Israele non è vero. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Nell'unica occorrenza del termine "Israele" presente nel discorso del Papa il riferimento, evidentemente, non era allo Stato di Israele, bensì all'Israele biblica. Siamo certi che ne converrà. Peraltro molte parole, in italiano, hanno significati plurimi. Una data invece da non dimenticare è il riconoscimento dello Stato di Israele da parte del Vaticano, avvenuta 45 anni dopo la sua proclamazione. Diconsi 45 !! Quanto ha impiegato invece per il riconoscimento dello Stato di Palestina (che peraltro non esiste ancora!) ?
IC redazione