Una madre palestinese orgogliosa del figlio "martire" (ovvero terrorista eliminato dopo aver ucciso ebrei): "Gloria ad Allah, sono orgogliosa. Vorrei avere altri 10 figli come lui"
Dopo aver detto per giorni che il terrorista che il 1° gennaio aveva sparato all'impazzata in pieno centro di Tel Aviv ammazzando due giovani in un pub e ferendo altre 8 persone, fosse semplicemente un malato di mente e non uno che era andato in cerca del posto migliore per ammazzare ebrei, ecco che questa sera il TG1 arriva alla sublimazione dell'arte del "confondiamo le idee".
Hanno incominciato con gli attentati accaduti ieri, una soldatessa colpita a Hebron da un cecchino, un accoltellamento a Gerusalemme, terrorismo palestinese quotidiano di ordinaria amministrazione, per finire col raccontare dell'incriminazione dei due giovani ebrei per l'incendio di Douma dove morì un bambino palestinese e, in seguito, i suoi genitori. Della serie...anche loro ammazzano...ehhh si...mica sono santi! Naturale, ogni nazione ha le sue mele marce ma c'è una fondamentale differenza tra noi e... loro. Noi i nostri terroristi li possiamo contare veramente sulle punte delle dita, tutta la popolazione li condanna, la polizia li cerca e la giustizia li mette in galera. Loro, i loro terroristi non li contano più, in teoria ogni palestinese può trasformarsi in un terrorista, sono un numero infinito visto che ammazzare ebrei è lo scopo della loro vita, lo imparano da bambini, lo metabolizzano e poi, una volta cresciuti, eseguono. La società palestinese li santifica, li considera eroi, se riescono a scappare vengono portati in trionfo, se imprigionati da Israele vengono stipendiati dal governo dell'ANP, se ammazzano pochi ebrei le loro madri se ne lamentano, se muoiono vengono loro dedicate piazze, strade, scuole e le loro famiglie mantenute...con i soldi che mandano i Paesi donatori!
Questa è la differenza tra noi e loro, il diritto, la civiltà, la legge contro l'apologia della morte, e l'incitamento all'odio di un'intera popolazione da parte della sua classe dirigente, degli organi di informazione e del programma scolastico preparato ad hoc dalla direzione dell'ANP. Insomma siamo di fronte a un generale, incessante, ripetuto invito ad uccidere.
Il TG2, peggio ancora del TG1, ha detto che l'intifada dei coltelli è iniziata a causa dell'attentato alla famiglia di Douma. Allora, diciamo che tra un'intifada e l'altra ci sono sempre stati attentati, diciamo che da anni, anche in mancanza di violenza organizzata dall'alto, cercano di ammazzare la gente con trattori, automobili, fucilate, lanci di bombe molotov. Diciamo che i missili arrivano da Gaza spesso e volentieri anche se non a centinaia al mese come nel 2014. Diciamo che i tirasassi di tutte le età non hanno mai smesso di colpire le macchine in transito provocando spesso incidenti mortali. Questo prima del mese di luglio e dell'attentato a Douma. Diciamo che l'intifada dei coltelli è incominciata a ritmo quotidiano, nel senso di vari accoltellamenti al giorno, in ottobre. Douma, e vedremo al processo se i colpevoli sono quelli che la polizia ha arrestato, con tutto l'orrore che ha suscitato in Israele all'idea che i terroristi potessero essere proprio ebrei, non c'entra con l'intifada dei coltelli per il semplice fatto che a loro non serve un motivo per colpirci. Itbach al Yahud, ammazza l'ebreo, è lo slogan più in voga tra i giovani arabi , alternato con Allah huAchbar da molto prima che esistesse lo Stato di Israele moderno.
Desidero segnalare questa pagina Facebook che elenca tutti gli attentati avvenuti in Israele dal luglio del 2014 ad oggi, nel silenzio assordante dei media italiani che si risvegliano soltanto quando il terrorista viene eliminato dall'esercito o dalla polizia israeliana. Quando le vittime sono israeliane, spesso e volentieri, si preferisce dormire. https://www.facebook.com/allarmerossoisraele/?fref=photo
Deborah Fait
"Gerusalemme, Capitale di Israele unica e indivisibile"