Israele delle Meraviglie 27/12/2015
Autore: Deborah Fait
 Israele delle Meraviglie
Commento di Deborah Fait

Vivere in Israele significa non annoiarsi mai ,ma soprattutto significa meravigliarsi per la capacità di questo Paese di destreggiarsi tra gli accadimenti belli e brutti senza perdere il suo self-control, il suo coraggio e la sua voglia di vivere e di vivere bene. Un altro Paese con la nostra storia e la nostra attualità avrebbe già tirato i remi in barca per rintanarsi in se stesso e farsi prendere dalla tristezza e dalla depressione.
Ne abbiamo avuto l'assaggio subito dopo la strage di Parigi il 13 novembre quando Francia, Belgio e mezza Europa sono diventati per giorni e giorni paesi semideserti, con la gente chiusa in casa per paura. A Parigi hanno sventrato un intero palazzo per catturare tre terroristi e l'unico sopravvissuto lo hanno portato fuori seminudo, solo con una maglietta e senza mutande, scalzo sotto la pioggia e il freddo (quando i soldati israeliani facevano spogliare i kamikaze catturati per rassicurarsi che non avessero altre bombe addosso, ci urlavano che eravamo perfidi e gli toglievamo la dignità...morale: mai giudicare situazioni che non si conoscono... ).
Oggi in Occidente parlano di guerra asimmetrica contro il terrorismo. La stessa guerra asimmetrica che Israele vive da anni e che gli europei sbeffeggiavano convinti che da loro mai sarebbe potuto accadere, loro erano amici e ammiratori dell'Islam, perbacco!
Si, anche col Lodo Moro gli italiani speravano di salvarsi dal terrorismo palestinese per essere poi colpiti nel modo peggiore dai loro supposti spergiuri e sleali amici.
Israele no, Israele non si lascia abbattere nè spaventare!
Israele viene preso di mira dal mondo intero, boicottato a livello internazionale, in molti negozi e supermercati europei i prodotti israeliani spariscono di giorno in giorno, accademici, professori, studenti israeliani vengono scacciati dalle università europee e statunitensi, chi ha passaporto israeliano non può entrare in una ventina di paesi arabi....su 22... senza che il resto del mondo accusi questi paesi di razzismo e apartheid.
Il Kuwait blocca i viaggi verso New York perchè non vuole ebrei e israeliani sui suoi aerei. Critiche? Nessuna.
Chi entra in un qualsiasi social dove si parli , anche di sfuggita, di Israele può leggere messaggi di un tale odio da far rabbrividire.
In Italia abbiamo un partito detto delle 5 stelle, che fa dell'antisemitismo/antiisraelismo una dei suoi cavalli di battaglia come ai tempi in cui imperversava Rifondazione Comunista. Ogni 25 aprile e 27 gennaio orde di giovinastri e meno giovinastri, sbandierano bandiere palestinesi urlando frasi di odio e insulti vari contro la Brigata Ebraica che aveva partecipato eroicamente alla liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
Un sito filopaletinese, Radio Islam, pubblica la lista di ebrei italiani e loro sostenitori, compresi i deceduti. Non è una novità, la lista esce ogni anno, cambiando sito purchè sia filoarabo e antisemita, anni fa, ai suoi tempi d'oro, Holywar, nel suo parossismo di odio, fu il primo social a pubblicare una serie di personaggi, fra i quali la sottoscritta, con un bel 666 disegnato sulla testa.
La storia di Israele antica e moderna viene regolarmente cambiata, mistificata, letteralmente stuprata sui media, nelle scuole, in politica, Israele viene nominato soltanto se reagisce al terrorismo di cui è vittima e ammazza qualche terrorista palestinese, diversamente il suo nome si trasforma in Terrasanta e/o Palestina.
I siti internet di tutto il mondo continuano a taroccare foto di bambini morti in Siria facendoli passare per bambini arabi di Gaza durante la guerra con Israele nel 2014. L'Iran ribadisce la volontà di distruggere lo stato ebraico.
La radio ufficiale dell'ANP, quella che obbedisce agli ordini di Abu Mazen, si rivolge ai bambini palestinesi dicendo che Israele non ha nessun diritto di esistere e che presto sarà distrutto.
Mai al mondo e di nessun paese del mondo è stata promessa la distruzione eppure in Occidente nessuno protesta, nè con l'Iran ( di cui tutti oggi sono amici) tantomeno con l'ANP di cui tutti sono grandi ammiratori, innamorati di Abu Mazen, l'angelo della pace cui Bergoglio, unendosi a tutti gli altri capi di stato palestinodipendenti, ha dato ufficialmente libertà di delinquere, di incoraggiare i suoi al terrorismo e di portare agli onori degli altari palestinisti gli assassini di ebrei per poi andare, lo stesso Bergoglio, a pregare sotto la barriera di sicurezza a Betlemme.
Un disastro papale sotto tutti i punti di vista!
Non posso dimenticare le critiche velenose a Israele quando reagiva alle stragi kamikaze o durante la guerra di Gaza dopo che ci eravamo presi sulla testa 13.000 missili di Hamas, non dimentico gli insulti sui media, sui social.
Non dimentico nemmeno le critiche rabbiose e le imprecazioni di chi venendo in Israele doveva passare severi controlli. Ricordo ancora il commento di un veneto che, in aeroporto, in fila dietro a me, esplose con un : "I xe proprio come i nazisti". Questo e molto di più e di peggio accade all'estero contro Israele, senza interruzioni e con sempre maggior ostilità al punto da essere diventato un' ossessione psicotica.
Nemmeno in Israele, però, ci facciamo mancare niente. Finite le stragi dei kamikaze e i lanci quotidiani di decine di missili da Gaza, per amareggiare la nostra vita e non farci mai dimenticare che il terrorismo c'è ed è vivissimo, ecco che Abu Mazen ci manda gli accoltellatori quotidiani o, in alternativa, quelli che prendono un'auto e si lanciano contro ignari e pacifici cittadini in attesa di un autobus.
Giorni fa un bimbo, il piccolo Yotam, di 20 mesi, è stato preso in pieno da un' auto guidata da un terrorista palestinese, hanno dovuto amputargli una gamba. Ieri altri due morti da coltello, la notizia sciagurata data dal New York Times "quattro morti a Gerusalemme" mettendo sullo stesso piano i due terroristi e le vittime israeliane.
Oggi altri accoltellamenti, domani...chissà! Israele, oltre al terrorismo e alle minacce di invasione e di distruzione, deve gestire, al suo interno, organizzazioni di estrema sinistra come la ONG Breaking the silence che , finanziata dall'Europa, va in giro per il mondo a diffamare Israele e l'IDF e gruppi di estrema destra di fanatici ebrei, estremisti, che vogliono destabilizzare lo Stato colpendo indiscriminatamente gli arabi.
Sono pochi ma fanatici e pericolosi , sullo stesso piano dei palestinesi che tanto odiano, sono uguali a loro, terroristi e basta.
L'unica differenza è che il governo israeliano li persegue, li porta in giudizio e li mette in galera.
Si, purtroppo, anche Israele, essendo un Paese come gli altri, ha inevitabilmente le sue teste di ..... e sarebbe strano se 70 anni di violenze arabe non avessero provocato una reazione brutale e aggressiva anche da parte ebraica ma è altrettanto sicuro che il popolo israeliano non li considera eroi, come fanno i palestinisti con i loro, bensì sordidi delinquenti, criminali e terroristi da disprezzare nel modo più totale e da rinchiudere.
Con tutti questi tristi precedenti e molti altri che sarebbe troppo lungo raccontare, Israele continua ad essere tra i primi 20 paesi migliori del mondo , uno dei più felici, continua a vivere con serenità, a sopportare coraggiosamente i suoi innumerevoli problemi e a guardare con la solita inestinguibile speranza al futuro.
Le città di Israele, Paese ebraico, sono illuminate a giorno per il Natale, a Gerusalemme gli abeti vengono distribuiti gratuitamente a chiunque lo desideri.
I nostri compatrioti cristiani sono amati e rispettati e aumentano sempre di numero in fuga dai territori gestiti dall'ANP.
Un piccolo esempio è Betlemme che, quando era ancora città israeliana, aveva il 90%di cittadini cristiani, da quando, purtroppo, è passata sotto amministrazione palestinese questi sono diminuiti del 70%, parte fuggiti in USA e parte in Israele.
Da questo Paese delle meraviglie, tra i 10 più felici del mondo, che vive con coraggio e serenità tutte le sue disgrazie da cui esce sempre a testa alta, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha mandato gli auguri di Natale e felice anno nuovo ai cittadini cristiani di Israele e del mondo, senza pronunciare una sola parola contro i nemici palestinesi.
Al contrario, Abu Mazen, l'angioletto della pace, nel suo discorso, ha dimenticato gli auguri per lanciarsi nella solita lagna contro Israele.
In effetti, come sempre, noblesse oblige! Abu Mazen non conosce la nobiltà...d'animo nè gli interessa averla tanto sa perfettamente che con l'arroganza, la prepotenza, il terrorismo, intercalati a lagne e lamentazioni, ottiene dal mondo rispetto, simpatia (questo per me sarà sempre un mistero) e tutto ciò che vuole.
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Il Primo ministro di Israele Bibi Netanyahu augura Buon Natale ai cristiani di Israele e di tutto il mondo: " Il Natale è una straordinaria occasione per passare del tempo con i propri cari e per festeggiare questa gioiosa ricorrenza. Quando vi riunirete con le vostre famiglie e i vostri amici per celebrare questo Natale e festeggerete l'arrivo del nuovo anno, sono sicuro che vi ricorderete di tutti coloro che sono meno fortunati perché le comunità cristiane in Medio Oriente stanno vivendo un momento particolarmente difficile. Subiscono violenza, persecuzione e paura. Questo è diventato il viver quotidiano delle comunità cristiane in tutto il Medio Oriente. Non qui in Israele, unica eccezione. In Israele, la libertà religiosa è un principio sacro. I cittadini cristiani di Israele godono completa libertà e democrazia, i loro diritti sono sanciti dalla Legge israeliana. Quindi in questo giorno così importante nel calendario cristiano, non dimentichiamo il patrimonio comune e i valori che ci uniscono a fronte dell'estremismo e dell'odio, che non accetteremo mai. Da Gerusalemme, l'eterna Capitale del popolo ebraico, la città della pace, mi unisco a tutti i cristiani , ovunque essi siano, specialmente a quelli del Medio Oriente, in una preghiera comune per un mondo più pacifico e tollerante. Buon Natale e un felice anno nuovo!"

Auguro a tutti gli amici di Informazionecorretta, ai miei, buone feste e un felicissimo e sereno 2016.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"