Israele, non 'Terra Santa' 17/12/2015
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Pubblichiamo tre lettere a seguito dell'articolo uscito ieri: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=188&sez=120&id=60759

Risponde Angelo Pezzana:

Concerne: Articolo "Terra Santa" sul Bollettino dicembre Pag.11 ripreso da Informazione corretta

Egregio Signor Pezzana, In riferimento all'articolo summenzionato mi permetta di dire quanto segue: Capisco lo sfogo. Lei ha pienamente ragione. La giustizia fa fatica ad essere applicata in questo mondo. Dopo millenni Israele ne ha fatte le spese, sempre per l'ignoranza o l'ideologia di chi della verità se ne fa un baffo. Le voglio però assicurare, signor Pezzana, che conosco personalmente persone che da anni, in ogni occasione nella quale si trovano (conferenze, "omelie", insegnamenti lacunosi-sic-cristiane/cattoliche, articoli ecc.) rintuzzano con dati/fatti alla mano ogni forma di falsità, antisemitismo, gratuita ingiustizia contro la storia di Israele e la fede ebraica con grande conoscenza e coraggio...si puo' immaginare come vengono emarginate e viste queste persone nel loro stesso ambiente e non è certo bello. In silenzio e senza che nessun Israelita/Ebreo se ne accorga o venga a sapere. Quello che cerco di riassumere, signor Pezzana, è di non fare di tutta l'erba un fascio e di avere un pizzico di fiducia nelle persone che in silenzio difendono la causa della verità su Israele: ci sono e come vorrei che tutti lo fossero! Ne sarei io per prima ad esserne felice. Ma non è detto che le cose debbano restare sempre così, tutto può cambiare per chi ama la giustizia e la verità.
Ringraziandola per l'attenzione le portò i miei più cordiali saluti.

Signora Lela

Gentile Sig.ra Lela, concordo con lei quando scrive che non bisogna fare di ogni erba un fascio, Israele ha moltissimi amici nel mondo cristiano, la mia critica era chiaramente rivolte alle "istituzioni" cattoliche, dove di amici Israele ne ha purtroppo pochi. Lei però scrive che questi amici operano in condizioni difficili, in silenzio,sono emarginate. Ecco, mi piacerebbe che facessero sentire la loro voce, siamo in un paese democratico, è possibile farlo, ma quasi nessuno protesta.

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Oggetto: Articolo Angelo Pezzana contro l'uso del termine di Terra Santa al posto di Stato di Israele.

Con Terra santa o Terrasanta (in arabo: الأرض المقدسة‎, al-Arḍ al-Muqaddasa ; ebraico ארץ הקודש: Ebraico Éreẓ haQodeš (Eretz haQodesh), Ebraico di Tiberiade ʾÉreṣ haqQāḏēš; in greco: Αγιοι τοποι, 'Agioi tòpoi; in latino Terra Sancta) si indica la regione della Palestina, ossia le terre ad occidente del mare Morto e del fiume Giordano, attualmente divisi tra Israele e Palestina. L'aggettivo si riferisce al significato spirituale di quella terra per ebrei, cristiani e musulmani. ( Da Wikipedia alla voce Terra Santa ).
E’ certamente un termine religioso impiegato dalla tre religioni monoteiste, per chi intende fare il pellegrinaggio a Gerusalemme. Non mi pare ci siano dubbi sulla condanna a morte di Gesù provocata dalla sua opposizione al sistema di potere giudaico, ma questo cosa c’entra con l’antisemitismo? Il discorso sarebbe lungo ma ho l’impressione che la posizione della Chiesa nei confronti dello stato d’Israele sia dettato più da ragioni di opportunità politica che da una scelta di campo che non potrebbe che essere a favore degli Ebrei quali fratelli maggiori: i tempi delle crociate e dei Cavalieri del Tempio sono lontani.
Un cordiale saluto con sincera stima per il grande ( e coraggioso ) lavoro svolto dalla redazione di Informazione Corretta.

Giovanni Battista Vargiu

Gentile Sig.Vargiu,
grazie per la stima, è ovvio che ogni motivazione è giusta per recarsi a Gerusalemme. Pellegrinaggio, turismo o altro, non ho nulla da ridire. Ciò che invece critico è l'ideologia dei viaggi 'diocesani', che escludono persino il nome di Israele dai loro programmi sostituendolo con un vago e ambiguo  'Terra Santa'. Israele come 'Paese' è assente, lo può constatare dalla cura con cui vengono scelte le guide arabe e i luoghi visitati. Per non dire delle omissioni e menzogne che vengono propinate ai disinformati pellegrini. Le cito solo Betlemme, un tempo a maggioranza cristiana, oggi non ce ne sono quasi più, ma il motivo della loro scomparsa non viene mai detto. Non entro in merito alla figura storica di Gesù e del suo processo, per chi vuole informarsi ci sono ottimi testi che raccontano come è andata veramente. Per finire è vero che il tempo delle crociate cristiane è passato, oggi abbiamo quelle islamiche, ma il vecchio antigiudaismo/antisemitismo ha soltanto mutato nome, oggi si chiama anti-sionismo.
Sul titolo, ha ragione, ma IC non ha doveri diplomatici da assolvere, spesso ci piace puntare dritto all'obiettivo, per essere chiari,con il rischio di scontentare qualcuno...

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 “Egregio Direttore, con riguardo al Suo commento già pubblicato sul sito della Comunità ebraica di Milano e oggi su IC, condivido pienamente la denuncia del problema delle guide dei pellegrinaggi (io aggiungerei anche alcune guide di viaggi turistici per nulla legati alla Chiesa Cattolica) e di ciò che raccontano ai pellegrini.
Fortunatamente non si tratta di ‘tutte’ le guide (e mi piacerebbe una vera e propria indagine per accertare le dimensioni precise del problema), ma il problema esiste, è serio, mi addolora più di quanto possa esprimere e spero venga presto risolto.
Su due punti, però, sono in disaccordo.
I. La Terra di Israele, nei suoi più ampi confini biblici (inclusi territori oggi giordani, libanesi, siriani, forse anche egiziani), è ‘la Terra Santa’ per i cristiani credenti, perché è la Terra in cui Dio ha scelto di intervenire nella storia (fino all’Incarnazione del Verbo) per la salvezza degli uomini ed è irrinunciabile confessarla (riconoscerla pubblicamente) come tale. Mi dispiace che il termine Le causi addirittura ‘fastidio’, a me dà le vertigini ed ispira amore e gratitudine: il Signore dell’universo che si forma un piccolo popolo a Lui consacrato e lo custodisce nei millenni e alla fine, addirittura, nel Figlio, si fa Uomo (e figlio di Israele) per fare di miliardi di uomini deboli e peccatori, me inclusa, la Sua famiglia.
II. Quelli che Lei chiama semplicemente ‘viaggi’ sono pellegrinaggi. Ed il pellegrinaggio cattolico non serve a conoscere un Paese o una città (non si va in pellegrinaggio a Lourdes per conoscere la Francia), ma è una forma particolare di esercizio spirituale, concentrata oggi, per lo più, in pochi giorni, che serve a ravvivare o rafforzare la vita spirituale in Cristo. Perciò non deve stupire che un pellegrinaggio cattolico nella Terra del Signore si concentri sui ‘percorsi di Gesù’, che, tra l’altro, sono già troppo numerosi per un solo pellegrinaggio (ne occorrono vari, opportunamente differenziati, per una sia pur rapida visita ai soli santuari cristiani ed ai luoghi biblici più significativi per i cristiani). Sono più che favorevole ad incentivare i viaggi in Israele (e ne ho fatti ed altri ne ho in programma), ma credo sia errato e, in ultima analisi, ingiusto pretendere di annullare la specificità del pellegrinaggio, che è, sin dai primi secoli del cristianesimo, una ben precisa, e preziosa, esperienza spirituale, che ci ricorda che siamo in viaggio verso la Patria eterna e ci ‘ricarica le batterie’ lungo il cammino della vita.

Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca”

Gentile Annalisa Ferramosca, non entro nel merito della interpretazione della nascita del cristianesimo e del ruolo in essa avuto da Gesù, non è questa la sede. Mi limito a confermarle che non ho nulla contro i pellegrinaggi, mi limito ad osservare che avvengono quasi escusivamente nella sola Israele, non negli altri paesi che lei cita. Israele può anche essere esclusa dai programmi, ma non è lecito travisarne la storia, come avviene invece con la marcata presenza di una propaganda pro- palestinese anti-Israele presente in tutti i viaggi (non di alcuni). Apprezzo molto il suo amore per Israele, magari ce ne fosse almeno un po' nella politica delle istituzioni cattoliche del nostro paese verso Israele, Vaticano in primis. Purtroppo così non è.