'Il tempo e la storia': nazisti in fuga. La rotta d'oriente 14/12/2015
Commento di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait
'Il tempo e la storia': nazisti in fuga. La rotta d'oriente
Commento di Deborah Fait

10.12.2015, ore 13.10 Rai 3.
Conduce Massimo Bernardini.
Approfondimento di Ernesto Galli della Loggia
http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-12-10ch=3&v=601219&vd=2015-12-10&vc=3#day=2015-12-10&ch=3&v=601219&vd=2015-12-10&vc=3

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Walter Rauff, criminale nazista

E' da segnalare l'ottimo documentario di Rai 3, Il tempo e la storia sui rapporti strettissimi tra i nazisti e il mondo arabo/islamico, sia durante sia dopo la guerra, con i nazisti in fuga. Siria e Egitto danno immediatamente rifugio agli ufficiali del Reich cercando di sfruttare le loro competenze in campo militare e di intelligence. Migliaia di nazisti lasciano l'Europa scappando attraverso l'Italia, approfittando della tolleranza delle autorità civili e del Vaticano. Vigeva all'epoca nei confronti dei tedeschi del Reich la legge del silenzio, la parola d'ordine era "non è necessario perseguire i nazisti".

Walter Rauff che fu il coordinatore dei Gaswagen, i camion a gas usati per ammazzare gli ebrei, gli omosessuali e altri prima dell'invenzione della camere a gas nei campi della morte, fu eletto capo della Gestapo a Milano. Riesce a fuggire agli alleati che lo avevano imprigionato, evade e corre a Roma dove lavora addirittura in un convento cattolico finché il Papa in persona, il tanto discusso Pio XII, lo fa insegnante presso la Santa Sede. Il vescovo filonazista Alois Hudal, capo del Collegio teutonico di Roma, era molto attivo nell'assicurare la fuga dei nazisti. Omertà assoluta della Croce Rossa che aiutava la fuga con passaporti falsi. Alla fine Rauff sceglie il Medio Oriente, il suo compito chiaro e semplice, su espressa richiesta del Muftì di Gerusalemme, era di esportarvi la Shoà e procedere insieme agli arabi allo sterminio degli ebrei.

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Insomma un documentario fatto molto bene che mette in chiaro gli stretti rapporti tra mondo arabo e Terzo Reich, tra il Mufti di Gerusalemme, Hitler, Himmler e Goering, suo amico personale. Himmler aiutò il Muftì a creare un corpo di SS musulmane che il generale nazista teneva in grande considerazione perché morivano allegramente convinti di trovare in paradiso. Obiettivo di tutti, arabi, Lega Araba e nazisti era la distruzione di Israele. Nauseante la posizione tollerante dell'Italia e anche di altri paesi europei, complici del nazismo nel portare a termine la Shoah e molto disponibili a guerra finita nell'aiutare la fuga dei criminali nazisti.

I nazisti dal canto loro, a tre anni dalla fine della guerra, erano ancora pronti a una seconda Shoah e organizzarono con 6 stati arabi l'invasione di Israele. E fu una disonorevole sconfitta, 6 eserciti arabi armati fino ai denti, addestrati dai soldati teutonici, messi in ginocchio da una manciata di ebrei, molti dei quali reduci dai campi di sterminio. Subito dopo la disfatta, caduto in disgrazia, Walter Rauff partì per l'Argentina. C'è da augurarsi che simili documentari, non manipolati dalla propaganda, vengano ripetuti e non siano soltanto un piacevole intermezzo in un mare di falsità storiche troppo spesso propinate ai telespettatori.

Ernesto Galli della Loggia non ha mancato di far presente che Mein Kampf e I Protocolli dei Savi di Sion vanno per la maggiore ancora oggi nei paesi musulmani ad alimentare il tradizionale odio per gli ebrei. Conclude il documentario una breve intervista a Beate Klarsfeld sulla cattura del criminale nazista Barbie.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele unica e indivisibile"


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