Chiagni e fotti 13/12/2015
Autore: Ugo Volli

Chiagni e fotti
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

a destra: A Napoli, Abu Mazen con
Luigi de Magistris

Cari amici,

Lo sapete che cosa sta succedendo in Palestina?
Qualcosa di terribile, credetemi. I poveri palestinesi stanno subendo un'altra Nabka, cioè un disastro, una sciagura, poco meno di un genocidio, anzi di più, perché che cosa volete sia stata Auschwitz di fronte a Gaza, che male ha fatto il nazismo di fronte al sionismo?
No, non sto delirando, sto solo parafrasando dichiarazioni palestiniste largamente diffuse sul web.
L'ultima, quella sulla nuova “nabka” è firmata dal capintesta dei palestinisti, l'angelo della pace Muhammad Abbas, per gli amici Abu Mazen, per la storia l'organizzatore logistico (e dunque il corresponsabile) della strage di Monaco, in cui i terroristi di Al Fatah torturarono e castrarono gli atleti israeliani che avevano catturato, prima di ammazzarli sotto gli occhi dell'inefficiente o indifferente servizio di sicurezza tedesco.

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Abu Mazen... a destra

Che cosa ha detto di nuovo il buon Abbas? Che gli israeliani stanno sterminando i bambini palestinesi ( http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Abbas-claims-Palestinians-are-facing-a-new-nakba-436980 ). E' una mossa propagandistica abusata, perché costituisce il tipico riuso di un vecchio stereotipo antisemita (la cosiddetta "calunnia del sangue", per cui in tutto il medioevo e fino all'inizio del secolo scorso gli ebrei sono stati accusati di ammazzare i bambini gentili per nutrirsi del loro sangue) che già è stato tirato fuori nella propaganda più nera e assurda sull'autodifesa di Israele contro il terrorismo di Gaza.
Ma è interessante in questo momento, perché allude al fatto purtroppo realissimo che molti degli attentatori del nuovo "terrorismo popolare" sono molto giovani, a volte ragazzi di tredici anni che escono di casa col coltello e invece di andare a scuola si mettono a caccia di qualche vittima - ma nella maggior parte dei casi ci rimettono le penne, perché gli israeliani di fronte a un tentativo di omicidio giustamente non rinunciano a difendersi.

Il fatto è che i palestinisti da un lato lamentano queste morti, dall'altro le esaltano e soprattutto le provocano con una campagna forsennata di propaganda. Guardate per esempio il filmato di questa bambina, avrà quattro o cinque anni di età, che davanti alla telecamera del papà mima il gesto di pugnalare e grida al suo pubblico "accoltella! accoltella! accoltella!): http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=16552 Guardate queste boccette di profumo a forma di coltello, venduti con molto successo nei territori controllati dall'AP e a Gaza: http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/The-scent-of-terror-New-dagger-perfume-available-for-purchase-in-Gaza-436527 . Guardate la propaganda dei coltelli nelle sue varie forme: http://www.ilfoglio.it/galleria_fotografica/2015/10/13/la-propaganda-dei-coltelli-cosi-i-palestinesi-incitano-ad-attaccare-gli-israeliani___6-2252-2014-5-_*_0_*__c185.htm
Insomma, il "sacrificio" dei bambini palestinesi è il frutto di una scelta politica precisa (e come al solito molto cinica da parte dell'Autorità Palestinesi e dei movimenti che la sostengono (http://it.gatestoneinstitute.org/7035/palestinesi-sacrificio-bambini ), che hanno scelto, di fronte al pericolo dell'insignificanza politica, di giocare il tutto per il tutto e hanno deciso, come Mussolini nel '39, di buttare sul tavolo delle trattative o piuttosto della propaganda, dato che dei negoziati non importa loro nulla, qualche centinaio di morti (http://www.larchivio.org/xoom/dichiarazioneguerra.htm ), e per questo non ha scelto solo una strategia generale di scontro con Israele (http://jcpa.org/fatah-with-mahmoud-abbas-at-the-helm-confirms-the-confrontation-strategy-toward-israel/ ), ma ha organizzato anche il terrorismo popolare suicida, meglio se di donne e giovanissimi.

A Napoli c'è un modo di dire che consiglia nei litigi di lamentarsi e colpire ("chiagni e fotrti"). Bisogna pensare che ad Abbas le frequentazioni del sindaco De Magistris siano state particolarmente istruttive.

Ugo Volli