Volentieri pubblichiamo la lettera inviata da Pier Giuseppe Greco alla redazione di Repubblica dopo la pubblicazione dell'articolo di cui alla pagina http://informazionecorretta.hosting.dgtmedia.com/main.php?mediaId=4&sez=120&id=60632.
Ecco la lettera:
Spett.le Redazione,
in riferimento all'articolo da voi pubblicato con il titolo "Io, ferita in Israele" la cronaca di Jacopo Ricca. desidero rispondere alla signora che si è lamentata, giustamente, del viaggio organizzato dall'Opera Diocesana Pellegrinaggi. Innanzi tutto si deve smitizzare le affermazioni negative sui viaggi in Israele perché CAMMINARE PER GERUSALEMME E' COME FARE UN VIAGGIO NEL TEMPO: L'IDEA CHE NON SIA UN PAESE PER TURISTI E PELLEGRINI E' SEMPLICEMENTE RIDICOLA. Riguardo al blindato e alle bombe lanciate dai militari faccio presente che l'esercito israeliano E' UNO DEGLI ESERCITI CON IL PIU' ALTO GRADO DI ADDESTRAMENTO IN SITUAZIONI URBANE AL FINE DI EVITARE CONSEGUENZE A PERSONE INERMI. Il fatto che i militari israeliani le abbiano impedito l'ingresso in ospedale mi sembra una affermazione dovuta al panico della signora, stante il riconoscimento internazionale che gli operatori medici israeliani hanno per la loro professionalità. disponibilità e dedizione verso tutti. Circa la guida turistica ha tutto il diritto di LAMENTARSI CON l'OPERA DIOCESANA PELLEGRINAGGI! Invece di chiedere all'Inps di sospendere i viaggi perchè non chiede al suddetto ente di organizzarli con una guida israeliana? Quello che succede in Israele non è successo in altre parti? Signora si dimentica degli attentati perpetrati contro i turisti nel nord Africa e in Egitto?
Distinti saluti
Pier Giuseppe Greco - Presidente dell'Associazione Italia - Israele di Alba, Bra, Langhe, Roero