Non comprerò e non leggerò la graphic novel di Stefano Piccoli “Guerrilla Radio-Vittorio Arrigoni, la possibile utopia”, dedicata a un ragazzo che, e mi dispiace dirlo, aveva ben chiaro da che parte stare: dalla parte sbagliata di chi ha compiuto attentati nei ristoranti e sugli autobus, ha lanciato razzi contro la popolazione civile di Israele, continua ad accoltellare i passanti per strada. Non lo ritengo utile, stare dalla parte della pace, penso, è un’altra cosa.
Maria Pascali
Soprattutto perché si tratta di un'opera apologetica di Arrigoni, vittima del suo stesso odio, e non di una ricostruzione oggettiva e distaccata dell'opera del medesimo.
IC redazione