Cari amici,
in ogni atto terroristico ci sono i manovali della morte, che compiono l'azione e magari ci rimettono la vita, assassini di persone con cui non hanno nessuna personale ragione di ira, esseri orribili per cui la vita umana, l'identità delle persone non vuol dire niente, è interamente occultata dietro un odio astratto. Di questa categoria fanno parte gli esecutori della strage di Parigi, ma anche gli accoltellatori seriali che in questi giorni agiscono in Israele. E ci sono i mandanti, ancora più orribili perché condividono la responsabilità di un assassinio impersonale, ma non si assumono neanche il costo di sporcarsi le mani. Sono gli Eichmann, i Pol Pot nel loro piccolo anche i Barghouti, quelli che mandano gli altri ad ammazzare.
E poi spesso anche se non sempre vi sono gli sciacalli, quelli che cercano di approfittare della situazione, di trarre guadagno dalle vittime. Sono quelli che entrano nelle case per rubare dopo i terremoti, che spogliano i cadaveri degli assassinati, magari per impadronirsi di parti del loro corpo, i capelli, i denti d'oro, tutto quel che era loro rimasto, come facevano i nazisti. Ci sono anche gli sciacalli morali, quelli che cercano di dar la colpa alle vittime, difendendo in sostanza i colpevoli anche se verbalmente fanno mostra di condannarli. Quelli che se una donna è violentata è colpa sua perché girava da sola, se un ebreo è assassinato allora è un “colono” e via dicendo.
Com'era prevedibile, gli sciacalli non sono mancati nel caso di Parigi. In particolare si è distinta l'Autorità Palestinese che cerca disperatamente di nascondere il suo carattere terrorista provando a vendere l'autodifesa israeliana come terrorismo. Questo fa parte di una generale strategia comunicativa di inversione delle parti e falsificazione sistematica dei fatti adottata dai palestinisti: il Monte del Tempio e gli altri luoghi storici ebraici farebbero parte del “patrimonio storico palestinese” e non di quello ebraico, come è storicamente ovvio; la legge del ritorno è per i “profughi palestinesi”; il terrorismo non sarebbe arabo ma ebraico, l'apartheid lo stesso; gli arabi, che impediscono con la violenza il culto ebraico e spesso anche quello cristiano dovunque hanno il potere, tutelerebbero la libertà religiosa insidiata da Israele, eccetera eccetera.
In questo caso sono andati anche oltre, attribuendo a Israele la responsabilità di attentati il cui carattere arabo islamista è evidente a tutti, a partire dall'identità degli attentatori. Guradate qui: http://www.lemondejuif.info/2015/11/autorite-palestinienne-israel-est-derriere-les-attentats-de-paris/; http://www.algemeiner.com/2015/11/15/palestinian-authority-compares-israel-to-isis-blames-mossad-for-paris-attacks/; http://www.timesofisrael.com/liveblog_entry/official-pa-daily-israel-carried-out-paris-attacks/. E' una campagna sistematica, che culmina con queste orribili vignette, cui vi prego di dare un'occhiata: http://elderofziyon.blogspot.it/2015/11/mahmoud-abbas-fatah-cartoon-blames-jews.html.
Naturalmente queste idiozie non possono essere neppure prese in considerazione da qualunque persona di buon senso; ma piacciono molto ai complottisti e negazionisti più fanatici, quelli che sanno che l'11 settembre è stato organizzato da Bush per fare la guerra in Iraq (e naturalmente gli ebrei sapevano, erano tutti assenti dal lavoro), e poi lo sbarco sulla Luna non c'è mai stato, puro spettacolo televisivo; ma naturalmente le scie chimiche sì, sono una cosa pericolosa. E soprattutto servono al mercato interno, a far sentire ancora più odio ai propri sostenitori, a dipingere Israele come il male assoluto.
In questa impresa, nel modo subdolo dei buonisti/razzisti, ci si è messo anche qualcun altro: un politico greco che ha detto che gli ebrei francesi sapevano in anticipo degli attentati: https://enantiastonantisimitismo.wordpress.com/2015/11/17/advance-knowledge-conspiracy-theories-paris-attacks/
Analogo è il caso del Ministro degli esteri della Svezia, che invece di giustificare l'islamizzazione del proprio paese e la massa di crimini che gli immigrati vi compiono, ha pensato bene di occuparsi di Parigi per rilanciare la tesi che al centro di ogni tensione mediorientale vi è Israele e l'odio che gli arabi nutrono contro di esso (beninteso nella narrativa che dipende dalla versione invertita per cui se gli arabi vogliono ammazzare tutti gli ebrei la colpa è degli ebrei che si ostinano a continuare a vivere). Ecco qui le dichiarazioni svedesi: http://www.timesofisrael.com/paris-attacks-rooted-in-palestinian-plight-sweden-fm-says/, immediatamente condannate da Israele: http://www.jpost.com/Israel-News/Politics-And-Diplomacy/Israel-condemns-hostile-Swedish-comments-linking-Paris-attacks-to-Israeli-Palestinian-conflict-434249.
Il Ministro degli esteri svedese Margot Wallstrom
Dette dall'Europa, queste cose mostrano una voglia di conquistarsi la benevolenza dei nemici che si può ben etichettare “sindrome di Stoccolma”, come si chiama l'irrazionale attaccamento delle vittime ai propri persecutori (https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Stoccolma). Ma la sindrome non finisce a Stoccolma. Ci sono voci insistenti ch suggeriscono che l'inetto Hollande abbia molta paura di essere associato a Israele, e come già fece per la manifestazione di Charlie Hebdo e Hyperkasher, abbia fatto sapere a Israele che preferirebbe che la solidarietà dello Stato ebraico non fosse visibile quando si celebrerà il ricordo delle vittime. Se fosse confermato sarebbe un caso di vigliaccheria assolutamente riprovevole, da parte di uno Stato che in una mezza dozzina di occasioni negli ultimi anni si è dimostrato del tutto incapace di tutelare i propri cittadini dai terroristi islamici, tanto da far sorgere più di un sospetto sul vero orientamento dei suoi servizi di sicurezza.
Ugo Volli