Gentilissima Redazione, grazie per la pubblicazione della mia lettera sull’etichettatura europea dei prodotti degli ‘insediamenti’ israeliani.
Nel Vostro commento, riprendete la questione del vino (o, più esattamente, della richiesta di un pranzo conforme alle regole religiose musulmane, che vanno ben al di là dell’assenza di alcolici) con riferimento alla visita del presidente iraniano. Detto fra noi, non sono d’accordo: se si invita qualcuno a pranzo, si rispettano le sue convinzioni religiose, incluse le prescrizioni alimentari, si tratti di evitare di invitare un cristiano osservante in un giorno di digiuno o di offrire un pranzo kasher se vi sono ospiti ebrei osservanti. Perciò, a mio avviso, o si decide di non ricevere un Capo di Stato estero per ragioni politiche o morali, o, se si offre un pranzo in suo onore, non lo si costringe a scegliere se commettere peccato (che potrebbe consistere anche nel solo fatto di sedere ad una tavola alla quale viene servito cibo proibito) o declinare l’invito. Non posso fare a meno di chiedermelo: se si trattasse della visita di un politico israeliano ebreo osservante, considerereste arrogante, da parte sua, declinare un invito ad un pranzo non kasher? o non vi sembrerebbe indelicato, da parte del padrone di casa, il non preparare un pasto conforme alle esigenze di coscienza dell’ospite?
Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Non siamo d'accordo. Se si invita a pranzo un ebreo o un musulmano è bene evitare di mettere in tavola cibi non kasher e non halal, ma il vino è un'altra cosa, intanto c'è il vino kasher, poi se io sono astemio non vieto certo agli altri commensali di bere vino. Semplicemente non lo bevo io. C'è poi il buon senso, se uno segue strettamente le regole dell'ortodossia, come deve comportarsi, per esempio se fa un viaggio in aereo ? nel caso non fosse previsto un pasto alternativo, mangia solo il cibo permesso, la stessa cosa al ristorante, mangia vegetariano. Non entro in merito alle stoviglie (piatti,posate,bicchieri) non è questa la sede, ma anche qui la risposta è molto semplice, mangia a casa propria o si porta dietro piatto,posate e bicchiere di plastica.
Tornando a Rohani, è lui che ha imposto le proprie regole agli altri, visto che ha fatto riferimento soltanto al vino. Ha fatto benissimo Hollande a dirgli di no, come abbiamo fatto malissimo noi italiani ad obbedirgli.
Non dimentichi poi che nello Stato islamico il divieto di bere alcolici è esteso a tutti, per chi lo infrange le pene vanno dal taglio delle mani, alle frustate, per finire con la prigione. E lì non si fa differenza, musulmani e non, poco importa.
IC Redazione