(Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)
L'islamo "radicale" e quello "moderato": "Convertitevi o morirete!"
Le due espressioni sono state coniate da chi pensa che il vero Islam sia quello moderato, che i radicali hanno poi strumentalizzato. A partire più o meno dall’11 settembre 2001, “Islam radicale” è diventata l’espressione più comunemente usata da media, politici e pubblico per definire le basi religiose e ideologiche della violenza basata sull’Islam quando ci si riferisce a quello che il mondo chiama “terrorismo”. Questa espressione indica il contrario di “Islam moderato”, che invece presenta i musulmani come persone comuni, che desiderano vivere in pace con tutti gli uomini, cristiani, ebrei, buddisti ecc. e non credenti. I media hanno creato l’immagine di due Islam, uno radicale con cui è impossibile convivere, e uno moderato che è “proprio come noi”. Questa distinzione tra “Islam radicale” e “Islam moderato” ha dato origine all’affermazione che l’Islam sia stato “strumentalizzato” dai radicali, il che implica che il vero ed originale Islam è quello moderato, non il falso, quello radicale. Questo è ciò che permette all’Europa di oggi di accogliere l’ondata di immigrati clandestini, per lo più musulmani, che approdano sulle sue spiagge: essi rappresentano l’ “Islam moderato” e quel che vogliono è vivere in pace e in armonia con i loro vicini europei.
Permettetemi di sollevare alcuni dubbi sulla mentalità psicologica che sostiene l’esistenza di due tipi di Islam. Per fare questo, dobbiamo chiarire un punto importante: l’Islam, è un sistema di regole comportamentali, di religione, cultura, politica, diritto ed economia che ha le sue basi in un testo. E’ uno stile di vita onnicomprensivo. Il testo di base è il Corano, seguito dall’Hadith (la legge orale) e dalla Sura (la biografia di Maometto). La Shari’a, la legge islamica, è un sistema vincolante di leggi e prescrizioni che i musulmani sono obbligati a seguire. Non ci sono due Islam, né uno moderato né uno radicale, c'è solo un Corano che comprende tutto: versetti sulla Jihad, la guerra totale contro gli infedeli, frammisti a versetti che parlano di riconoscere l’ “altro” e di vivere accanto a lui. Non ci sono due tipi di Hadith, uno radicale e l’altro moderato; c'è un solo corpo di Hadith che comprende tutto, sia le idee violente sia quelle moderate. Maometto non ha una biografia moderata e una radicale; esiste solo una storia della vita del profeta dell’Islam, con episodi che esprimono un approccio radicale e violento, e altri che ne presentano uno moderato. Esiste una sola Shari’a che include tutto, dal radicale taglio delle mani di un ladro all’ammonimento, indiscutibilmente moderato, a prendersi cura di poveri e indigenti.
"Decapita quellui che insultano l'islam"
"R-e-l-i-g-i-o-n-e d-i p-a-c-e"
Stando così le cose, non ci sono né un “Islam moderato” né un “Islam radicale”, ma un solo Islam, che incorpora i due termini, che vanno dal radicalismo estremo alla moderazione estrema. In pratica noi vediamo persone con culture diverse, alcune di loro sono degli estremisti e altre sono dei moderati, ma tutti trovano versetti, idee, regole e leggi a sostegno delle loro opinioni sulla vita e sulla società, nello stesso Corano, nelle stesse Hadith, Sura e Shari’a. Il musulmano radicale sceglie di citare le fonti che sostengono il suo approccio estremista, mentre il musulmano moderato trova le fonti che rafforzano il suo approccio moderato. Quei due musulmani, il più estremo e il più moderato, sono “halal”, perché entrambi si basano su fonti islamiche legittime, e nessuno dei due può pretendere che sia l’altro ad aver “strumentalizzato” l’Islam.
Tutti i musulmani del mondo, un miliardo e mezzo, uomini, donne e bambini, appartengono all’islam estremista o moderato. Lo Stato Islamico è uno stato istituito come religione di stato e si realizza con la partecipazione e la collaborazione di un ampio corpus di musulmani o convertiti all’Islam. Al Qaeda è proprio lì accanto a loro, come lo sono Hamas, Hezbollah e tutte le altre organizzazioni terroristiche. Sull’altra estremità, quella moderata, ci sono i membri dell’ organizzazione “ Musulmani per Domani”, un gruppo di musulmani totalmente moderato che vive a Toronto, Canada. Si può trovare il radicalismo e la moderazione, posizioni dinamiche, non statiche, un musulmano da moderato può subire un processo di radicalizzazione, mentre un altro, che è stato un radicale estremo può cambiare le sue idee e diventare moderato. La vita influenza il modo di muoversi delle persone, il ché rende più difficile prevedere il futuro di un individuo o di un gruppo. Migranti musulmani moderati vivono in armonia con le società straniere in cui sono emigrati. Essi si inseriscono bene, lavorano per vivere, sono rispettosi della legge e contribuiscono all’economia e alla società dove vivono. Altri musulmani radicali che migrano verso altre società, tendono a vivere nelle enclaves che conservano la loro cultura e le loro abitudini di vita, si inseriscono solo in parte nella società e nel mondo del lavoro e cercano costantemente di influenzare e cambiare per i propri fini, la società che li ha accolti. Se sono dalla parte della violenza, questa si rivolgerà contro la società che li ha accettati, un dato di fatto che è più che evidente nell’Europa di oggi.
Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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