A proposito del Mein Kampf 11/11/2015
Autore:

A proposito della notizia che ho letta su I.C. sulla nuova pubblicazione in Germania di quel campione di nefandezze e di orrori umani che risponde al nome di “Mein Kampf” (la mia lotta), non so se possa interessare il seguente aneddoto autobiografico.
Dalla fine del 1967 fino a tutto il 1969 lavorai a Coburgo, in Germania Occidentale, presso una casa editrice di riviste tecniche. Abitavo in una tipica casa tedesca, tutta di legno e con un piccolo giardino attorno, dove avevo libero accesso in tutti i locali. Il mio luogo preferito era il solaio, dove erano depositati tanti vecchi libri tedeschi. . Piú per curiosità e per conoscere il testo in lingua originale, ne lessi i primi due capitoli (senza arrivare fino in fondo: il mio stomaco non reggeva piú!) e dallo stile in cui era scritto mi resi conto che nessun tedesco, non dico di cultura universitaria, ma che per lo meno avesse conseguito gli esami di maturità, l’aveva mai letto davvero fino in fondo: se lo avessero letto, non penso proprio che nel 1932 avesse ottenuto tutta quella valanga di voti che lo portarono al potere. Dopo averne letto, come ho detto, i primi capitoli, chiesi alla mia “Hauswirtin”, padrona di casa, se avesse mai letto quel libro. - Sí, ce lo facevano leggere alle riunioni di partito. E dovevamo partecipare tutti, altrimenti avrei perso la licenza d’esercizio - E non ha notato che era scritto in pessimo tedesco? - Sí, ce le facevano passare per licenze poetiche. -
Comunque la storia delle “licenze poetiche” mi fece – è il caso di dirlo – ridere per non piangere (per come possa ridere una persona che ha perso in quell’immane tragedia tante persone care)…

Shalom.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa

Abbiamo ridotto un po' la sua lunga lettera, ma l'essenziale c'è. I tedeschi sono stato corresponsabili con il nazismo, inutile che si cerchino giustificazioni. Spiegazioni sì, e forse la lettura del Mein Kampf, con debita introduzione, potrà togliergli quell'aura misteriosa che ancora lo circonda, era solo un manuale di propaganda in attesa che Hitler salisse al potere. E furono i tedeschi a votarlo.

IC Redazione