I quotidiani tentativi di omicidio A destra: una donna araba estrae dalla borsetta un coltello e cerca di colpire un agente israeliano Cari amici, scusatemi se insisto. Ma non sono io a essere noioso, almeno lo spero; è la situazione che si ripete, e nessuno può dire fino a quando andrà avanti (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Current-wave-of-Palestinian-terrorism-can-continue-for-an-unknown-time-432497). Sto parlando naturalmente degli attentati in Israele. Da settimane ormai è passata la festa di Sukkoth, per cui la Bibbia prescrive il pellegrinaggio al Tempio: una tradizione rispettata da qualche ebreo suscitando “sacro sdegno” nei fanatici che vogliono impedire a chiunque non sia musulmano l'accesso al Monte del Tempio, con la motivazione - diciamolo - di puro stampo nazista ripetuta dal “laico e moderato” Abbas che i loro “piedi schifosi” “contaminerebbero” il luogo sacro; insomma non ci sono più pretesti di attualità. Ma gli accoltellamenti, gli investimenti automobilistici, le sassaiole proseguono, facendo un ferito al giorno, due, cinque, ogni tanto un morto (è accaduto ieri). E, naturalmente, anche altrettanti morti arabi, dato che le vittime hanno il brutto difetto di difendersi e le forze dell'ordine di intervenire... Insomma, da un mese e mezzo in Israele è in corso una caccia all'uomo, in cui una parte della popolazione (gli arabi, in particolare i giovani arabi, un profilo si trova qui: http://www.terrorism-info.org.il/Data/articles/Art_20900/E_179_15_1057859733.pdf; ma ci sono anche le donne, come si vede in questo istruttivo filmato: https://www.facebook.com/StandWithUs/videos/10153300065432689/) cerca di ammazzare chiunque capiti a tiro dell'altra parte. Qui trovate un elenco sommario: https://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2015/11/08/un-mese/. E' una condizione intollerabile in qualunque paese normale. Neanche in guerra accade che i civili, vecchi donne bambini religiosi siano attaccati individualmente in questa maniera. Se la parola terrorismo ha un senso, senza dubbio si applica proprio a una situazione del genere, il tentativo di diffondere la paura fra la massa della popolazione con la consapevolezza di rischiare la vita senza ragione, senza luoghi di tregua. Inutile dire che non c'è strumento più adatto a disseminare odio e timore reciproco fra le popolazioni che la “comunità internazionale” vorrebbe, almeno a parole, far convivere. E, al di là della difficoltà che qualunque governo avrebbe e senza dubbio quello israeliano attuale ha a prevenire una violenza così atomizzata e diffusa, questa ondata non potrà che rafforzare negli elettori israeliani il senso dell'impossibilità della pace e del dialogo. Anche perché coloro che predicano la separazione dai “palestinesi” e i confini stabiliti fra due stati devono fare i conti col fatto che molti degli attentatori sono arabi israeliani e che separarsi da loro può voler dire solo espellerli. Ma la comunità internazionale non sembra darsi pena di questo, anzi proprio non se ne occupa; è un problema che non sembra riguardarla. Del resto, Israele sa benissimo che deve fare da sé, come ha sempre fatto. Da un certo punto di vista, questo far da sé è il segreto della sua forza, della sua creatività. L'Europa è stata profondamente corrotta, sul piano politico come su quello morale, dallo scudo difensivo americano: l'idea che al momento buono verranno loro a salvarci e che non dobbiamo davvero prendere in mano la nostra sicurezza ha plasmato le generazioni politiche e intellettuali irresponsabili che ci governano. Anche se Israele ha avuto grandi forniture militari americane e un certo scudo nelle organizzazioni internazionali, è ben consapevole che nelle grandi e piccole crisi il governo americano (non solo Obama) ha spesso abbandonato il suo piccolo alleato ai suoi nemici, aspettando che se la cavasse da sé o che si piegasse alle sue linee politiche (che sono state assai diverse da quelle israeliane). E' ciò che accadde per esempio con la guerra del Kippur, e che negli ultimi anni è stato sistematico. Ma Israele, anche facendo compromessi, com'è ovvio, ha sempre pensato di cavarsela da sé. E lo sta facendo anche in questo caso. Un'ultima cosa va sottolineata. Gli attacchi microterroristici che continuano non sono isolati né privi di direzione. Lo dimostra il semplice fatto che pochi “terroristi popolari” fanno uso delle armi da fuoco, anche se si sa che nei quartieri da dove provengono sono accumulate migliaia di pistole e fucili. Sarebbe molto più facile fare danni più gravi sparando, ma evidentemente vien detto loro di non farlo, sulla base di un calcolo politico. La leadership palestinista vuole non solo danneggiare e togliere la quiete a Israele, ma soprattutto dargli la colpa degli incidenti; e per farlo deve suggerire che la risposta israeliana agli attentati sia “eccessiva”, “sproporzionata”. La sollevazione dev'essere, come dicono esplicitamente “saggia”. Per questo gli attentatori devono limitarsi alle armi da taglio. E proprio per controbilanciare questa gestione politica del “terrorismo popolare” è importante per noi sottolineare gli atti di incitamento che la dirigenza palestinista fa continuamente. Per esempio Abbas ha incominciato a far pressione sugli alleati arabi di fatto di Israele per indurli a rompere un legame che ha ragioni strategiche (il conflitto con lo Stato Islamico e l'Iran) in nome dell'antisemitismo islamico (http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Abbas-urges-Sisi-Pressure-Israel-to-stop-assaults-against-al-Aksa-Mosque-432403). Ma c'è molto di più, c'è un lavaggio del cervello quotidiano di cui l'Europa non si rende nemmeno conto, che non capisce e non conosce. Per capire che cosa vuol dire vi invito a guardare e a far circolare un breve filmato che proietta la semina palestinista dell'odio sulla dimensione europea. Eccolo: https://www.facebook.com/BringBackOurBoysNow/videos/761613577318546/. Spiega molte cose, compresi i quotidiani tentativi di omicidio che qualcuno cerca di presentare come manifestazione politica. E se pensate che sia una sceneggiatura esagerata, guardate qui, un altro filmatino che vi dà un bell'esempio dell'incitamento reale subito dai bambini palestinesi: http://www.danilette.com/2015/11/propagande-palestinienne-le-summum-est-depasse.html
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
"Bravo ragazzo" arabo palestinese in cerca di civili israeliani da accoltellare
Ugo Volli