A destra: Padre Lombardi, responsabile dell'ufficio stampa vaticano che non ha diffuso le importanti dichiarazioni del Papa su Israele e l'antisemitismo.
Cari amici,
nello studio delle comunicazioni di massa si parla di un fenomeno denominato “spirale del silenzio”: meno si parla di una cosa, meno sarà legittimo parlarne e meno se ne parlerà, perché la gente ha paura di trovarsi isolata con le proprie opinioni e preferisce tacere (https://it.wikipedia.org/wiki/Spirale_del_silenzio). La spirale del silenzio è il grande nemico di chi difende Israele, perché questo fenomeno è fortemente presente nei pregiudizi dei media contro lo Stato Ebraico e ciò rende plausibile qualunque sciocchezza si dica contro Israele e fa tacere su ogni fatto che dimostra il suo buon diritto. E' questo, se mi permettete un istante di autocompiacimento, a rendere prezioso il lavoro di una piccola testata come Informazione Corretta (e degli altri che in Italia e all'estero fanno un lavoro analogo). Perché la spirale del silenzio, quando c'è, va spezzata per permettere un discorso onesto su qualunque tema e dunque è urgente per tutti farlo su Israele.
Vi riferisco dunque oggi un paio di cose di cui probabilmente non avete sentito parlare, o che avete letto solo su fonti ebraiche, molto minoritarie. La prima è questa: in un colloquio con i dirigenti del congresso mondiale ebraico, Papa Francesco ha dichiarato che “Attaccare gli ebrei è antisemitismo, ma anche l’attacco deliberato contro lo Stato di Israele è antisemitismo. Ci possono essere disaccordi dei governi su questioni politiche, ma Israele ha diritto ha diritto di esistere in prosperità e sicurezza”. (http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/papa-francesco-attaccare-israele-e-antisemitismo-israele-ha-il-diritto-di-esistere). Una notizia significativa, che i più importanti giornali italiani hanno totalmente ignorato (cercando su Internet ho trovato solo http://www.corrieredelsud.it/nsite/home/prima-pagina/21963-papa-francesco-a-ronald-lauder-un-attacco-deliberato-contro-lo-stato-di-israele-e-antisemitismo.html e http://www.farodiroma.it/2015/10/28/bandire-le-armi-il-nostro-obiettivo-e-labolizione-di-ogni-guerra-dice-il-papa-ai-cappellani-militari/). A livello internazionale la situazione è poco migliore, con Newsweek (http://www.newsweek.com/pope-remarks-antisemitism-israel-388157) e il Catholic Herald (http://www.catholicherald.co.uk/news/2015/10/29/pope-francis-says-attacks-on-jews-are-anti-semitic-as-are-attacks-on-israel/), oltre a qualche medium francese (http://www.directmatin.fr/monde/2015-10-30/le-pape-estime-que-denier-israel-le-droit-dexister-est-antisemite-714743) e naturalmente i siti ebraici. Non che ci sia bisogno di Francesco per scoprire che l'antisionismo e la volontà di distruggere Israele sono antisemiti; per esempio Napolitano aveva detto qualcosa del genere e perfino Obama l'ha fatto. Ma sarebbe significativo notarlo, viste le storiche ambiguità del Vaticano su questo tema; e però va detto a difesa dei media che anche questa dichiarazione è ambigua nella forma se non nella sostanza: fatta in un'udienza privata con i leader ebraici, lasciata diffondere da loro e non smentita dopo la diffusione, ma non diffusa in alcuna forma ufficiale o ufficiosa.
Un'altra notizia che non avete letto. Una settimana fa un giornale americano molto autorevole, il Wall Street Journal, ha pubblicato un'inchiesta molto dettagliata sulle operazioni di spionaggio compiuto dalla prima amministrazione Obama contro Israele fra il 2010 e il 2012 (http://www.wsj.com/articles/spy-vs-spy-inside-the-fraying-u-s-israel-ties-1445562074). Appena diventato presidente e in attesa del Premio Nobel preventivo che gli fu assegnato quell'anno, Obama abbandonò al loro destino gli oppositori democratici degli ayatollah, il “movimento verde” e scelse di intraprendere il cammino lungo e difficile che ci ha portati tutti all'accordo con l'Iran. I servizi israeliani si accorsero subito dei contatti e Netanyahu rinfacciò la cosa (e l'assenza di condivisione). Quel che fece Obama, già nel 2012 fu un frenetico tentativo di spiare Israele per cercare di impedire la sua autodifesa contro gli attacchi iraniani (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/report-us-spied-on-israel-prepared-to-destroy-israeli-bombers-to-protect-iran/2015/10/23/). Ci furono pressioni molto dure sui militari di Israele (http://www.imra.org.il/story.php3?id=68854), ricatti di tutti i tipi, un confronto sotterraneo e violentissimo fra i due stati di cui il confronto pubblico cui abbiamo assistito con gli interventi pubblici di Netanyahu (i memorabili discorsi alle Nazioni Unite e al Congresso americano) e le soffiate dell'amministrazione Obama a giornalisti amici come Jeffrey Goldberg con insulti personali inauditi (https://www.commentarymagazine.com/foreign-policy/middle-east/israel/obama-not-bibi-created-the-u-s-israel-crisis-chickenshit/) sono solo la punta dell'iceberg, come spiega benissimo l'ultimo articolo di Caroline Glick ( http://www.jpost.com/Opinion/Our-World-Showdown-at-the-OK-Corral-431839).
I giornali italiani, come la maggior parte di quelli occidentali, continuano col tiro al piccione personale contro Netanyahu, come quando di recente hanno falsificato le sue parole per rovesciare la sua posizione sul nazismo e difendere i poveri palestinesi diffamati dalla notizia che il Muftì di Gerusalemme cercava in tutti i modi di far eliminare a Hitler il maggior numero possibile di ebrei. Ma evitano attentamente di ricostruire la battaglia che c'è stata in questi anni fra Israele e amministrazione Obama e non riprendono neppure le notizie più clamorose dell'aggressività antisraeliana (cioè a sentire Francesco: antisemita) di Obama. Ragione di più per non credere loro e cercare notizie alternative in rete, anche dai piccoli media che non hanno paura di parlare da soli come questo.
Ugo Volli