Ho visto il documentario “Der Ewige Jude“, anzi non l’ho visto perché ho chiuso il video dopo pochi secondi. Ciò che mi ha disgustato non è stato il contenuto, le immagini di uomini e donne perseguitati e vilipesi che si potevano osservare. Mi ha provocato nausea il pensiero di tutti quelli che hanno avuto l’idea del documentario, e non solo, anche di quelli che hanno contribuito a realizzarlo. Leggo solo qualche nome: E. Taubert, Fritz Hippler, Franz Friedl, Hans Dieter Schiller, Albert Baumeister. Cosa ne pensano i loro figli, i loro nipoti e pronipoti? Sono orgogliosi di questa realizzazione? Ne vanno fieri? O non portano il peso di qualcosa di assolutamente vile, spregevole, non sentono lo schifo, questo sì, che quest’opera dagli intenti bassamente antisemiti suscita?
Maria Pascali
Quello che più conta non è il pentimento o meno di questi figuri, quanto il fatto che molti di essi, certamente la grande maggioranza, sono passati indenni attraverso la denazificazione della Germania dopo la Seconda guerra mondiale, una denazificazione che pure c'è stata, anche se molto parziale. E' la giustizia che si sarebbe dovuta occupare di costoro, e spesso non lo ha fatto (in Italia e altrove così come in Germania).
IC redazione