Rainews24, contro Israele senza tregua 25/10/2015
Autore: Deborah Fait
 Rainews24, contro Israele senza tregua
Commento di Deborah Fait

http://espresso.repubblica.it/internazionale/2015/10/22/news/gerusalemme-parla-il-papa-di-un-terrorista-cosi-mio-figlio-e-diventato-un-martire-1.235577?ref=HEF_RULLO

E' quasi incredible la campagna che la Rai porta avanti contro Israele ed è indegno che continui a farlo persino in questo periodo in cui il terrorismo palestinista ha proclamato una nuova ondata di attacchi feroci e sanguinari contro cittadini inermi, inventandosi ogni giorno una nuova "giornata della collera".
Si chiedono in Rai quando lavorano i palestinisti con tutte queste "collere" da espletare? Quando studiano visto che sono quasi tutti giovani e giovanissimi? No no no, a nessuno passa per la testa questa elementare domanda perchè consapevoli che i soldi non gli mancano, arrivano regolarmente a colpi di miliardi all'anno da Europa e America e servono per finanziare il terrorismo e stipendiare le famiglie dei fanatici invasati di odio. Quanto allo studio, beh sarà un'accusa in più da fare a Israele "i giovani palestinesi non possono studiare perchè impegnati a scacciare l'occupante sionista". Quale miglior propaganda?


Alessandro Gilioli

L'intervista che Alessandro Gilioli fa su l'Espresso e che sarà distribuita al volgo, a mo' di ipnotico, allegata al settimanale proprio oggi, è stata trasmessa da RaiNews24 alle ore 13 del 23.10. Un'intervista tanto stomachevole da far rabbrividire. La vittimizzazione dell'assassino, tanto una brava persona, studioso, lavoratore ( era impiegato della compagnia telefonica ISRAELIANA, Bezek), pacifico.
Si chiamava Ala'a Abu Jamal. Il 13 ottobre ( Il video era su informazionecorretta: https://www.youtube.com/watch?v=86qIDC817ww ) questo bravo figliolo è andato coll'auto della Bezek a Gerusalemme e si è lanciato contro le persone che aspettavano l'autobus poi, non contento è saltato come un energumeno fuori dall'auto con in mano un' ascia e ha incominciato a menar colpi contro un vecchio di 66 anni , un rabbino, caduto a terra. Lo ha ucciso naturalmente.
Un poliziotto gli ha sparato alle gambe ma l'energumeno tanto bravo figliolo si è rialzato tentando di colpire il poliziotto che alla fine è riuscito a ucciderlo.


I resti della vittima uccisa a colpi di ascia

Bene, tutta la disgustosa intervista è fatta con tono mellifluo di comprensione verso il terrorista, suo padre e la sua famiglia . "Gli distruggeranno la casa" dice il padre..... "Tanto, gliene darà un'altra Abu Mazen" dico io. Secondo il racconto complice e lagnoso del padre questo bravo Ala'a Abu Jamal è cambiato dopo che i suoi cugini avevano ammazzato a Gerusalemme 5 ebrei.
Da quel momento, i suoi colleghi lo chiamavano "parente di terroristi" e i clienti lo trattavano male, malissimo, lo insultavano. Certo, sti perfidi ebrei avrebbero dovuto coccolarlo, vezzeggiarlo, mica insultarlo, che diamine! Però, chissà se è vero, io, da perfida giudea doc, mica credo tanto alle parole di un palestinista soprattutto se deve giustificare un figlio assassino.

Infine ecco la goccia fatidica, Abu Jamal assiste alla demoliziane della casa dei cugini terroristi, si mette a urlare contro i soldati e e i soldati invece di offrirgli un caffè lo menano. Per un arabo, spiega il padre, essere menato davanti alle donne e ai bambini è un insulto inconcepibile.... da lavare col sangue. Così ha fatto il buon Abu Jamal, e il sangue doveva essere degli odiati ebrei.
"Per noi è un martire" dice il padre. Certamente, per loro qualsiasi assassino è un martire e più ebrei uno ammazza più martire diventa e più soldi riceve la famiglia.
Quando un'intera popolazione viene cresciuta, educata, imbevuta di odio e di falsità questo è il risultato. Generazioni dopo generazioni di morti nell'anima, generazioni ridotte alla malvagità. "Sono senza speranza" dicono i loro fan occidentali e lo ripetono instancabili.

Certo , nessun essere umano capace solo di odiare e di piagnucolare su se stesso può avere speranza nel futuro. La vita vera per ogni palestinista che si rispetti, dagli 8 anni in su, è ammazzare gli ebrei. Non chiedono altro, non vogliono altro e questa può essere una speranza? No questa è la morte dell'anima e la responsabilità ricade sui genitori, sugli insegnanti, sui politici e il loro incitamento all'odio e alla bellezza della morte dopo aver assassinato un ebreo.

Finchè giornalettai, passatemi il termine perchè un giornalista vero fa informazione non pietismo unilaterale e partigiano, racconteranno queste storie di orrrore quotidiano con condiscendenza, quasi con tenerezza e ammirazione, senza una sola parola di raccapriccio per il terrorismo inutile e di pietà per le vere e innocenti vittime israeliane, i palestinisti si sentiranno protetti e giustificati in ogni loro schifoso atto di terrorismo.

Il modo indecente di fare giornalismo quando riguarda Israele lo posso riassumere in questo semplicissimo esempio: Ieri un giovane in Svezia ha ammazzato un professore e un ragazzo. La notizia è stata data in questo correttissimo modo: "Un giovane è entrato in una scuola e ha ammazzato un professore e uno studente. E' stato poi ucciso dalla polizia." Fosse accaduto in Israele la notizia sarebbe stata data in questi termini: " Polizia israeliana uccide giovane palestinese. Aveva accoltellato....." Ognuno tragga le proprie considerazioni. Le mie sono di disgusto e , purtroppo, di impotenza.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, Caèpitale di israele, unica e indivisibile"