Gentilissima Redazione, perdonate la mia cattolica ostinazione, ma padre Francesco Ielpo non ha espresso alcun appoggio al terrorismo palestinese, bensì lo sgomento nel constatare la partecipazione ad atti di violenza di giovanissimi e di donne ("usate" a tal fine: per un sacerdote questo verbo esprime severa riprovazione) e la loro indifferenza per la propria stessa vita. Tutto il suo discorso è segnato da considerazioni spirituali, come la preoccupazione per l'odio che rende già morti in vita. Una piccola puntualizzazione: padre Ielpo è il Commissario di Terra Santa per la Lombardia, ossia solo uno dei francescani (attualmente 84, in 44 Paesi) che provvedono, da mezzo millennio, a raccogliere nel mondo cristiano offerte per i cristiani di Terra Santa ed a guidare pellegrinaggi verso di essa. Non è un portavoce ufficiale della Santa Sede, la quale certo non controlla tutte le interviste di tutti i sacerdoti del mondo: le sue opinioni (peraltro non scandalose) restano solo le sue opinioni.
Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Gentile Amica, che padre Ielpo sia uno dei tanti francescani non diminuisce le sue responsabilità. Oltre a tutto lei ci scrive che organizza viaggi in.. Terra Santa, immaginiamo come ! Il Vaticano non ha certo bisogno di controllare ciò che dicono i singoli preti in Israele, tanto cantano tutti la stessa canzone. E se qualcuno c'è che si dissocia, si guarda però bene dal manifestarlo pubblicamente.
E' vero che anche espresso riprovazione per i morti, avremmo però letto con attenzione anche parole sulle motivazioni che spingono quei fanatici a cercare la morte. Ma non le abbiamo trovate. Le uniche che ha citato erano rivolte ai..coloni !
Per i lettori riprendiamo il nostro commento che l'ha trovata in disaccordo.
Padre Francesco Ielpo è un nuovo esempio di sostegno al terrorismo palestinese contro Israele da parte di uomini di Chiesa. L'intervista che gli fa Elisabetta Reguitti non lascia spazio a dubbi. Il sacerdote afferma infatti: “Mi colpisce che quei ragazzi, che in strada usano lame di coltello per ferire, sanno che certamente moriranno perché dall'altra parte rispondono con i proiettili". Non una parola di condanna del terrorismo, ma al contrario, difesa a tutti i costi degli assassini di ebrei che, se vengono colpiti, è perché hanno appena accoltellato un passante.
Questa incredibile lettura dei fatti, d'altra parte, è coerente con quelle che secondo Ielpo sono le motivazioni vere della tensione di queste settimane, "Tensione accentuata ultimamente dalla questione della Spianata delle Moschee e da episodi di violenza da parte di coloni". I terroristi palestinesi uccidono, ma l'ineffabile Commissario di Terra Santa condanna imprecisate "violenze da parte dei coloni" e diffonde la propaganda palestinese su un fantasioso cambiamento dello status quo del Monte del Tempio, dove sorgono le moschee.
Cordialmente,
IC Redazione