La scelta delle parole 14/10/2015
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L'ondata di terrorismo palestinese che insanguina le strade di Gerusalemme e di altre citta' israeliane viene minimizzata dagli organi della stampa italiana, cosi' solerti a non colpevolizzare i suoi esecutori; un esempio? "Repubblica" on line del 13 ottobre: leggere per credere... "Gerusalemme, 3 morti in due attentati":

"A bordo di un autobus due uomini sparano sui passeggeri e li accoltellano. Pochi minuti dopo, un uomo lancia la sua auto contro la gente in attesa dell'autobus: un morto, l'assalitore viene ferito e catturato; a Tel Aviv, un uomo e' accoltellato per la strada".

Chi sono questi "uomini" generici? Marziani incazzati venuti dal loro pianeta perche' li abbiamo disturbati fotografandoli da vicino?

Davide Levi

Questo è uno dei modi più frequentemente utilizzati per disinformare contro Israele: mai nominare parole come "terrorismo" e "terroristi palestinesi", ma minimizzare con una scelta lessicale generica. Purtroppo la casistica in questo senso è sterminata.

IC redazione