“Noi benediciamo ogni goccia di sangue versata per Gerusalemme, che è sangue pulito e puro se versato per Allah. Ogni martire andrà in cielo, e ogni ferito verrà ricompensato (con i soldi dell'UE... ndr) per volontà di Allah. La moschea di Al-Aqsa è nostra, la Chiesa del Santo Sepolcro è nostra, e loro [gli ebrei] non hanno alcun diritto di profanarle con i loro piedi sozzi. Noi non permetteremo loro di farlo e faremo tutto quanto in nostro potere per proteggere Gerusalemme”. Ho ripreso dall’articolo di Deborah Fait questa dichiarazione di Abu Mazen, l’uomo che il mondo intero riceve a braccia aperte, il ‘moderato’ con il quale Israele dovrebbe fare la pace. Se questo è ciò che pensano i governi democratici occidentali, allora la fine dell’Occidente è vicina. Ho iscritto i miei figli a un corso di american-english perché voglio prepararli ad andarsene appena possibile dall’Italia, non in Israele, perché non siamo ebrei, ma almeno in America, dove se non altro metà della popolazione non è d’accordo con la politica filo islam di Obama.
Benedetta Maggio, Milano
Abu Mazen da anni prosegue a seminare odio contro Israele e gli ebrei (l'ultima puntata della saga è il suo discorso all'Onu in cui proclamava la fine degli accordi di Oslo), mentre viene protetto proprio dalle forze armate israeliane per evitare di venire rovesciato dagli islamisti di Hamas, dello Stato islamico ecc.
Un doppio volto che ne fa una figura di dittatore ipercorrotto e del tutto screditato. Eppure qualcuno, or non è molto, lo ha definito "angelo della pace"...
IC redazione