L’Islam sta diventando il vostro vicino di casa. State pronti 12/09/2015
Autore: Mordechai Kedar
 L’Islam sta diventando il vostro vicino di casa. State pronti
Analisi di Mordechai Kedar

(Traduzione dall’ebraico di Rochel Sylvetsky, versione italiana di Yehudit Weisz)

Nel 638 d.C. il secondo califfo musulmano, Omar bin Khattab, aveva conquistato Gerusalemme senza versare neppure una goccia di sangue. Omar aveva enunciato un elenco di condizioni cui si sarebbero dovuti sottomettere i cristiani desiderosi di pace e sicurezza sotto l’egida dell’Islam. Il documento, noto come Patto di Omar, si trova sul web alla portata di tutti.
Malgrado il fatto che il Patto di Omar risalga a 1300 anni fa, oggi viene preso come base per un documento ufficiale dallo Stato Islamico per i cristiani che vivono nella cittadina siriana di al-Kareten.

Non dobbiamo meravigliarci se lo Stato Islamico non ha nascosto la sua intenzione di restaurare l’antico Islam e riportarci tutti indietro al VII secolo, proprio quello in cui la conquista islamica riuscì a dominare vasti imperi e a soggiogare un gran numero di popoli. Poco tempo fa, quando lo Stato Islamico in Siria è riuscito a tenere sotto controllo la cittadina cristiana di al-Kareten, i residenti non sono fuggiti, anzi, avevano chiesto di vivere sotto la protezione dello Stato Islamico.
Come rispose lo Stato Islamico? Con un documento contenente le precise condizioni cui devono sottomettersi i cristiani che rimangono nelle città sotto il suo controllo.
Tutti i contenuti di questo documento sono riportati di seguito:

Stato islamico, Ministero della Giustizia: Nel nome di Allah, Clemente e Misericordioso

Ecco l'accordo che impone la tutela [ai cristiani]:

Lode ad Allah, Signore dell’Universo, che umilia l’eresia con la sua forza e dice nel Corano: “Combattete quelli che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, quelli che non ritengono illecito ciò che Allah e il Suo Messaggero hanno dichiarato illecito e, fra coloro cui fu dato il Libro, quelli che non professano la religione della verità.
Combatteteli finchè non pagheranno spontaneamente il tributo pro capite (Jizya), uno per uno, umiliati”.(Corano: Il Pentimento, capitolo 9, versetto 29)

“Noi testimoniamo che non c’è dio all'infuori di Allah, che mantiene la sua promessa, dà forza al suo esercito, sconfigge gli infedeli; non c’è dio all’infuori di Allah e noi siamo suoi servi, siamo fedeli a lui e alla sua religione, anche se gli infedeli la disprezzano".
“Noi testimoniamo che Maometto è il suo servo e messaggero, possa Allah pregare per lui e concedergli la pace, lui [Maometto] che si fa beffe [dei timori ] della battaglia, il suo padrone lo ha mandato fra noi con la spada per servire solo il Signore, e fatto scendere su di lui i capitoli [del Corano] la “Guerra alla fitta schiera dei Frodatori”.
“Noi testimoniamo che il Messia, Gesù figlio di Maria, non è che il servo e il messaggero di Allah, il suo verbo che Egli depose in Maria con lo Spirito che lui ha trasmesso, perché Allah ha detto nel Corano: “ Il Messia non disdegna di essere un servo di Allah, né lo disdegnano gli angeli che gli sono più vicini. Quelli che disdegnano di servirlo e sono orgogliosi, Allah li riunirà tutti insieme al suo cospetto” (Corano: Donne, capitolo 4, versetto 172)

Lode ad Allah per il potere dell’Islam, per la gioia della forza [che Allah ha concesso ai musulmani], la gratitudine verso di Lui scorrerà fino al Giorno del Giudizio. Ecco la sicurezza concessa ai cristiani della regione di Damasco, nel quartiere di al-Kareten, dal servo di Allah, Abu Bakr el Baghdadi, Emiro dei credenti: egli assicura le loro persone e i loro beni, li rassicura che non sarà fatto nulla contro la loro religione, nessuno di loro sarà danneggiato.

Le condizioni di cui sopra sono le seguenti:

1. Ai cristiani è vietato erigere un monastero o una chiesa, designare un’area in cui i sacerdoti tengano veglie solitarie in qualsiasi zona vicina alle loro città.
2. E’ vietato esibire un crocefisso in pubblico né alcuno dei loro libri, in uno dei luoghi frequentati dai musulmani, o nei loro mercati, nè possono usare amplificatori durante le loro preghiere e cerimonie.
3. E’ vietato leggere i loro libri ad alta voce o suonare le campane dove i musulmani potrebbero sentire. E’ concesso loro suonare le campane all’interno della chiesa.
4. I cristiani devono astenersi da qualsiasi atto di aggressione nei confronti dello Stato Islamico, come l’ospitare spie e uomini ricercati dalle leggi dello Stato Islamico, e se sanno di eventuali complotti contro i musulmani,li devono immediatamente denunciare.
5. Devono evitare cerimonie religiose in pubblico.
6. Devono rispettare l’Islam e i musulmani ed è vietato loro esprimere qualsiasi opinione contro la religione musulmana.
7. I cristiani devono assolutamente pagare la jizya (imposta pro-capite) per ogni maschio adulto, per un importo di quattro dinari d'oro. Questo si riferisce al denaro gestito nel mondo degli affari, il cui peso è fissato in 4,25 grammi di oro puro. Questo tributo si riferisce ai ricchi, mentre gli appartenenti alla classe media pagano la metà e i poveri un quarto. E’ loro vietato nascondere i beni e sono autorizzati a due pagamenti per anno.
8. Ai cristiani è proibito possedere armi da fuoco.
9. E’ loro vietato il commercio di suini e di vino con i musulmani o al mercato. Non possono bere alcolici in pubblico, o in luoghi pubblici.
10.Sono consentiti iloro i cimiteri, com’è consuetudine.
11. Devono essere attenti ad ottemperare alle regole (generali) stabilite dallo Stato Islamico, come quella di indossare abiti modesti, le leggi sull’acquisto e sulla vendita, ecc.

Se vivono secondo queste condizioni, avranno il privilegio di vivere sotto la tutela di Allah con la protezione di Maometto, possa Allah pregare per lui e concedergli la pace, e questa protezione comprende persone, beni e proprietà. Non dovranno pagare tasse sui loro beni a meno che non importino denaro e trattino affari fuori dai confini dello Stato Islamico. E’ vietato imbrogliare e non devono essere truffati. Nessuno di loro sarà punito per le malefatte di un altro. Possono restare sotto tutela, Allah pregherà per la loro protezione e concederà loro la pace fino al giorno in cui porterà la sua parola [nel giorno del giudizio], a condizione che aderiscano attentamente alle condizioni contenute nel presente documento. Se non seguiranno qualche parte di ciò che prevede, non avranno più la protezione e lo Stato Islamico potrà fare loro ciò che è lecito fare ai miliziani nemici e agli oppositori.

Firmato: Domenica 15/11/1436 (anno dell’Egira), 30/8/2015 (anno Gregoriano ) Sigillo dello Stato islamico, Ministero della Giustizia

Questo documento è identico nello spirito e nella formulazione, alle condizioni del Patto di Omar scritte nel VII secolo, i primi e santi giorni di un Islam giovane, potente e conquistatore che si è indebolito e invecchiato con il passare delle generazioni.
Ora lo Stato Islamico sembra portare l’Islam indietro alle origini, per la potenza dei suoi adepti, la fede dei suoi combattenti e la gloria delle sue conquiste.
Questo documento riflette il modo in cui un numero significativo di musulmani aspira ad avere il dominio dell’Islam sulla cultura cristiana ed ebraica, consolidando il controllo con vari mezzi, scelti secondo le condizioni prevalenti in ogni zona.
Nello Stato Islamico, l’obbedienza è garantita da spada, coltello, corda, palo, pistola e fucile.

Anche l’Arabia Saudita ha leggi simili per tutti i cristiani che vivono nel Paese o che vi arrivino per motivi di lavoro.
In Europa, gli immigrati musulmani impongono la loro prassi religiosa nelle zone dove vivono, grazie alla maggioranza che hanno raggiunto in alcune città. E' quanto accade in diverse città dell’Europa occidentale in cui i musulmani sono maggioranza, dove sono state avanzate richieste per porre fine alla vendita di bevande alcoliche e carne di maiale nei supermercati.
Negli Stati Uniti, ci sono musulmani che chiedono di interrompere il suono delle campane e, in alcune zone, è stato chiesto che i crocefissi siano spostati in luoghi non visibili a tutti, perché vengono ritenuti offensivi .

La recente massiccia migrazione musulmana in Europa, aumenterà senza dubbio queste richieste; se non ora, tra pochi anni. E anche se i metodi coercitivi dello Stato Islamico per la maggior parte dei musulmani non sono accettabili, le richieste del gruppo religioso, in particolare sul trattamento dei cristiani, viene attuato in molti Paesi.
Consentire l’ingresso ai migranti musulmani, deve tener conto del fatto che a un certo punto queste richieste saranno presentate. In caso di rifiuto da parte del Paese ospitante, verrà usata la forza per ottenerle.

Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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