La trappola della famiglia Tamimi 01/09/2015
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Segnalo solo che inizialmente avete sperato in una vera e propria messa in scena suggerendo che il militare non fosse militare. Avete sperato, vedere il buon Volli, che fosse tutto finto per trovare almeno una parvenza di giustificazione. Il giorno successivo, verificato che davvero si trattava di un soldato che maltrattava un dodicenne, avete virato verso la sceneggiata napoletana avendo perso la prima scusa. Tutte quelle donne... strano... ma non saranno mica delle terroriste? E sotto a quel gesso... magari una bomba!? Imbarazzanti.
Ma continuate così per farci ridere ogni giorno di più.

Un abbraccio.

anonimo

Ci fa piacere che lei rida, in genere chi odia digrigna. La informiamo però che lei ha perso l'ultima puntata, era tutto organizzato dalla famiglia Tamimi, Pallywood in piena regola. Se un rimprovero al soldato israeliano può essere fatto è l'ingenuità che gli ha impedito di rendersi conto che si trattava di una trappola. Infatti la famiglia Tamimi era lì appostata in attesa che il ragazzino facesse da esca. Noi preferiamo l'ingenuità alla criminalità, questione di gusti.
 Guardi i media inglesi, Telegraph e Mail, da  seriprofessionisti, hanno chiesto scusa ai lettori per avere dato una versione falsata dalla propaganda
 della vicenda. In Italia nessun giornale si è scusato.
Ci perdoni se non ricambiamo l'abbraccio,

IC Redazione