Fate lo sconto alla povera A(t)P, Autorità (terrorista) Palestinese
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
non accade spesso di avere le prove palesi, irrefutabili, che un governo democratico appoggi il terrorismo contro i suoi stessi cittadini. E quando capita è certamente un momento triste per tutti, anche per quelli che stanno all'opposizione di quel governo, perché un principio fondamentale che giustifica l'esistenza dello stato, cioè la difesa dei cittadini, è andata persa o almeno è stata seriamente ferita.
E però è accaduto, e non nel Lichtenstein o nel Paraguay, ma nella più grande democrazia del mondo, per potenza e tradizione se non per numero di abitanti, cioè gli Stati Uniti.
Ed è avvenuto, lo dico subito, per l'odio viscerale che muove il suo presidente contro lo stato di Israele.
Vi espongo i fatti. A febbraio, dopo due lunghi percorsi giudiziari, due diversi tribunali emisero quasi in contemporanea due sentenze storiche in cui condannavano i complici apparentemente al di sopra di ogni sospetto per terrorismo ai danni di cittadini americani in Israele.
Ve ne ho parlato in un paio di cartoline, cercando di rimediare coi poveri mezzi di Informazione Corretta a una censura ferrea estesa a tutta la stampa internazionale e a quella italiana.
Eccole qui ( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=57313 , http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=57329 ), se volete conoscere la vicenda vi invito a scorrerle, eviterò di ripetere qui l'intera storia.
Basti sapere che una sentenza riguardava una delle più importanti banche arabe, la Arab Bank, accusata di finanziare il terrorismo di Hamas, con diramazioni ancora da giudicare fino a Pechino. E' interessante sapere che in questi giorni la Arab Bank ha accettato di pagare per la sua responsabilità, rifondendo coloro che avevano fatto una class action contro di lei. La notizia è qui: http://www.jpost.com/Breaking-News/Arab-Bank-reaches-settlement-with-US-victims-of-Hamas-suicide-bombings-in-Israel-412158 .
L'altra sentenza era ancora più significativa, perché riguardava l'Autorità Palestinese (AP) e la sua organizzazione madre, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), entrambe presiedute da Muhammed Abbas, insomma il cuore di quella “Palestina” che l'amministrazione Obama e i governi europei vogliono riconoscere come stato e appoggiano come possono.
E li condannava per il loro appoggio al terrorismo, riconosceva la loro responsabilità per le sofferenze inflitte alle famiglie delle vittime.
In un mondo ragionevole, questa sentenza sarebbe una pietra tombale su tutte le chiacchiere a proposito del riconoscimento dello “stato di Palestina”, alle povere vittime palestinesi, alla “moderazione” di Abbas e soci.
Si tratta di un'organizzazione criminale, in sostanza dice quella sentenza, che è responsabile di una serie infinita di atti terrororistici, perché li incoraggia, li onora, li insegna ai bambini.
E non ha affatto cessato di farlo, aggiungo io. E' di ieri la notizia che l'Autorità Palestinese ha dato ancora una volta a una piazza di una città che amministra il nome di un terrorista (http://palwatch.org/main.aspx?fi=157&doc_id=15494 ), in questo caso Naif Abu Sharakh, che è stato coinvolto in molti attentati e in particolare in quello di Tel Aviv del 5 gennaio 2003 in cui 23 persone furono uccise e un centinaio ferite.
Se dedichi una piazza a un assassino, non stai dicendo a tutti di imitarlo? Ed è quanto regolarmente succede. Bene, il tribunale di Manhattan (non di un paesino strano in mezzo al nulla) a febbraio a ritenuto fondata la querela delle famiglie delle vittime contro la responsabilità di questo incitamento e ha condannato l'AP e l'OLP a pagare i danni, dato che contro le organizzazioni il giudizio è civile e non penale, attribuendo alle parti lese, che sono parecchie, la cifra di 218 milioni di dollari, cifra poi triplicata a 655 milioni secondo la legge antiterrorismo.
Fin qui quel che vi avevo raccontato a febbraio. A maggio l'Autorità Palestinese ha fatto sapere al giudice di non essere in grado di pagare i danni - mentre paga regolarmente ogni mese numerosi milioni di dollari ai terroristi di qualunque orientamento e qualunque sia la loro colpa, che stanno in una prigione israeliana, per il solo fatto di essere incarcerati.
Obama & Abu Mazen
Ora viene l'intervento dell'amministrazione Obama. Il Dipartimento di Stato (cioè il Ministero degli Esteri, quello che si era opposto in un'altra vicenda giudiziaria al diritto di un cittadino americano nato a Gerusalemme - ovest, fra l'altro - di avere scritto sul passaporto che il suo stato di nascita era Israele, ottenendo alla fine l'appoggio della Corte Suprema), ha mandato al giudice uno “Statement of Interest of the United States of America,". (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/199319#.VdB-6_ntmkp ). Voi dire: benissimo, il governo americano interviene in causa a difesa dei suoi cittadini che un'organizzazione criminale straniera non vuol risarcire dei danni che ha loro inflitto. Comunica al giudice che toglierà i 700 milioni di dollari dai finanziamenti americani all'AP.
E invece no, l'intervento è per spiegare al giudiche che la povera autorità è per l'appunto povera (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/us-justice-dept-to-ny-federal-court-palestinian-authority-too-poor-to-pay-terrorism-judgment/2015/08/12/ ) e non può permettersi di rimborsare coloro che ha danneggiato e che è nell'interesse degli Stati Uniti che possa continuare a pagare lo stipendio ai terroristi condannati e magari incoraggiarne di nuovi (http://www.nytimes.com/2015/08/11/nyregion/us-requests-lower-bond-for-palestinian-appeal-of-terror-case.html) . Per cui Obama fa pregare il giudice di fare lo sconto all'A(t)P - Autorità (terrorista) Palestinese.
E le vittime del terrorismo? Al Presidente americano non potrebbe importare di meno. Si sa, sono ebrei.
Ugo Volli