Barbara Gruden, un nome una garanzia... di disinformazione
Prima di incominciare l’elenco delle nefandezze quotidiane su Israele, desidero ringraziare gli amici che mi mandano le segnalazioni facendo diventare questa rubrica un grande lavoro di gruppo, tanto più importante quante più bugie e disinformazioni si possono smentire.
Diamo inizio alle danze con Telekabul che da molti anni si pregia di rimanere sempre tale e quale nel dare le notizie su Israele, leggendo le veline dell’ANP o di Hamas. Barbara Gruden, inviata del TG3, fa quasi quotidianamente dei servizi che definire ridicoli sarebbe fare un complimento. “Odio seminato dagli estremisti ebraici”... ehm sarebbe grammaticalmente corretto dire estremisti ebrei come giustamente suggerisce un nostro lettore: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=90&id=59107.
Sarebbe stato anche il caso di aggiungere che gli estremisti arabi hanno una lunga tradizione di massacri ai danni degli ebrei. In un altro servizio, la Gruden conferma di avere seri problemi colla lingua italiana quando parla dei disordini in Giudea e Samaria dove giovani palestinesi (che a differenza degli ebrei non sono definiti estremisti) corrono contro i soldati israeliani “brandendo” bombe Molotov. A casa mia brandire significa agitare, alzare un oggetto minacciosamente, non significa lanciare. Voglio informare la Gruden che questi “giovani palestinesi” le bombe Molotov le lanciano proprio, non solo contro i soldati ma contro qualsiasi israeliano che capiti a portata delle loro mani. http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3964a7c9-ca82-44fc-b584-e2694f2c1ba1-tg3.html
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-46c4e053-b264-4be6-a2ac-10e23c6c40c7-tg3.html
Il servizio trasmesso da Gaza il 2 agosto è un patetico tentativo di giustificare l’inettitudine e la corruzione palestinista e incolpare Israele della mancata ricostruzione senza accennare ai miliardi regalati negli anni dalla Banca Mondiale e dai Paesi donatori. “Il ritardo della ricostruzione è dovuto a diversi fattori...” e mette al primo posto, naturalmente, “I controlli israeliani e le tasse israeliane e dell’ANP”.
Questa sera, lo ha ripetuto al Tg3 delle 19.30, dopo un’intervista a un rappresentante dell’URNWA, l’organizzazione mangiasoldi palestinista, che naturalmente piangeva miseria e chiedeva altri soldi nostri, vostri, le nostre tasse. Bene, cara Barbara Gruden, adesso le spiego il motivo dei controlli israeliani. Guardi questo video, guardi bene, si vedono tanti bei pannelli per costruire case, vero? http://www.kikar.co.il/168388.html Ma ecco, basta una martellata che, abracadabra, dagli innocenti pannelli escono migliaia di scatole variopinte contenti elettrodi per saldature ad arco, e probabilmente, anche esplosivi. Se no che senso avrebbe nasconderli? Sappiamo purtroppo a cosa serve l’esplosivo, ma gli elettrodi? Mi dicono, ringrazio l’amico Cobra, che generalmente vengono usati per la costruzione di gallerie. Gallerie, capito Barbara Gruden? Cioè tunnel! Stanno ricostruendo i tunnel che Israele e Egitto hanno distrutto, tunnel attraverso i quali fare contrabbando di armi, droga e riuscire ad entrare in territorio israeliano per ammazzare ebrei! Ecco il motivo dei controlli che fa Israele. Altro che case, Gaza sarà così per altri 50 anni, ai governi palestinisti non interessa la vita della gente, figurarsi se si preoccupano di costruire case.
Credo però che la palma d’oro, anzi, meglio, una carrettata di fango, questa settimana vada a Euronews che ha commentato in questo modo la morte della nostra Shira Banki, la sedicenne ebrea presa a coltellate da un paranoico ebreo ortodosso durante il Gay Pride: “Muore ragazza palestinese accoltellata da ebreo”.
Ecco il titolo di Euronews: strano che gli "errori" siano sempre a senso unico...
Grazie alle nostre proteste si sono resi conto della schifezza e hanno cambiato quel “ palestinese” in “ sedicenne israeliana”, scusandosi per “l’involontario errore”, solo che, nel frattempo, il video e l’articolo avevano già fatto il giro del web e tanti saluti! https://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2015/08/03/muore-la-palestinese-accoltellata-dallebreo/
La carrellata di oggi concludiamola col cibo. Mi riferisco a LaEffe, testata TV della Feltrinelli, che manda in onda interessantissimi e pantagruelici documentari sulla cultura del cibo in vari paesi del mondo. Il programma di ieri, 2 agosto, intitolato “Cucine segrete”, condotto da Anthony Bourdain, americano, era dedicato, neanche a dire, a “Israele-Palestina”, pare proprio che non sia possibile parlare di Israele e basta! Comunque il documentario, molto apprezzato dal Washington Post, ha fatto, a mio parere e per quanto riguarda la verità dell’informazione, letteralmente schifo, nonostante gli ottimi piatti presentati e divorati da Bourdain e i suoi ospiti! http://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2013/09/18/anthony-bourdain-explains-the-israel-palestine-conflict-through-food/.
Bourdain esordisce con “Israele, bellissimo paese, assomiglia alla California del sud ma è ancora più bello” per continuare “però adesso vedendo tutti questi soldati in giro, mi piace molto meno”... ehh, già, il golosone pacifista si è dimenticato di ricordare il motivo della presenza dei soldati e perché rischiano la vita. A Gerusalemme Bourdain incontra Yotam Ottolenghi, un israeliano che ha aperto a Londra un ristorante, autore con Sami Tamimi di un bellissimo libro sulla cucina mediorientale intitolato “Jerusalem”. Ottolenghi sarà un ottimo cuoco ma avrebbe bisogno di ripetizioni di storia. Spiegando brevemente la storia millenaria di Gerusalemme, ha detto, rapito: “queste pietre sono state calpestate da David, Gesù e Maometto”. Ehhh no, caro Yotam. Basta con questi imbrogli. Basta defraudare la verità. Maometto non è mai stato a Gerusalemme e mai ha calpestato le pietre delle viuzze della Città Vecchia. Da Gerusalemme Bourdain si fionda in Cisgiordania, dicendo che gli ebrei la chiamano Giudea e Samaria. Gli ebrei? Si chiama Giudea e Samaria. Si è chiamata così per più di 3000 anni, Cisgiordania è un nome fasullo e recente dato a quelle terre per cancellare la storia ebraica esattamente come fecero i romani 2000 anni fa quando trasformarono Israele in Palestina.
Grandi abbuffate in un ristorante vegetariano tenuto da una coppia, lei ebrea e lui arabo, felici contenti e tanto... paciosi. Riprese panoramiche dell’immancabile Muro, una visita ai “coloni” cui chiede perché tollerano scritte di odio sui muri di alcune case. Loro rispondono che le scrivono dei delinquenti. Per inciso non ha chiesto a nessun palestinese il motivo di tutti i murales raffiguranti “martiri” ricoperti di mitra e giubbotti al tritolo. Bourdain in 45 minuti riesce a non nominare mai le parole ”terrorismo palestinese”, anzi trasforma i terroristi in “politici”. Arriva a dire che mentre gli eroi dei bambini americani sono cantanti o attori, gli eroi dei bambini palestinesi sono “i politici”. Davvero non esistono limiti all’impudenza. Il giornalista Max Fisher del Washington Post, dopo aver stralodato il servizio, scrive che il programma non è per esperti del conflitto israelopalestinese ma è fatto per raggiungere la gente comune negli USA.
Appunto, la gente comune cui si raccontano la storia e l’attualità in modo falso e tendenzioso! E proprio questo modo di disinformare che alimenta l’odio per Israele, è dimenticarsi sempre di ricordare che da decenni gli ebrei di Israele sono usati come tiro a segno, bambini compresi di cui mai nessuno parla, Chaia, Hadas, Daniel, Einat, Rachel, David, Uri, Shaked, Yoav, Elad e altri, a centinaia. Uccisi mentre andavano a scuola, mentre giocavano, colpiti da cecchini palestinesi mentre stavano in braccio ai genitori, bambini mai chiamati per nome dai media italiani, bambini invisibili e subito dimenticati perché ebrei.
Deborah Fait
“Gerusalemme Capitale di Israele, unica e indivisibile”