La cecità del Vaticano, Avvenire e Pax Christi 01/08/2015
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Pubblichiamo la lettera inviata da un lettore a Avvenire sull'intervento del vescovo Ricchiuti pubblicato pochi giorni or sono dal quotidiano dei vescovi. Eccola:

Grazie ancora ad Ugo Volli per la lucida analisi del 19 luglio sulla "nebbia" nel cervello dell'Occidente. Pur non essendo credente mi sono sempre dato da fare - soprattutto con i cattolici di mia conoscenza - sostenendo il valore culturale e storico (ovviamente al netto delle nefandezze che ahimé sempre contraddistinguono le vicende umane) di un istituzione come la Chiesa romana che ha rappresentato il tramite tra i valori della classicità (in primis greco romano giudaica) e il mondo contemporaneo. Rilevo che l'Istituzione si sta metodicamente autodistruggendo - soprattutto nelle sue posizioni filo islamiche e antiisraeliane. qui a Montevarchi tutti i preti sono demenzialmente filo palestinisti, organizzando freneticamente tour di amicizia e solidarietà con gli arabi dei cosiddetti "territori". Lo stesso Francesco si adopera quotidianmente a giocare il facile gioco della demagogia invece che alzare altoi e forte un grido contro lo "sterminio" storico dei cristiani nei paesi islamici.
Allego la nota che ho trasmesso al direttore dell'Avvenire sull'ultima vicenda Pax Christi:

Egr. Direttoredell'Avvenire avendo letto della posizione critica di Pax Christi ed in particolare del vescovo Ricchiuti, in merito all'intervento del Premier Renzi in Israele, devo manifestare tutto il mio sconcerto e incomprensione per tali posizioni filo - palestinesi presso numerosi ambienti cattolici italiani e ormai da numerosi anni. Il filo isalmismo di tali posizioni cattoliche mi appare cieco e inadeguato - anche ai fini di una difesa - legittima, dei crsistiani nel mondo.
Si dovrebbe comprendere, velocemente, che l'irredentismo islamico (esploso all'inizio di questo secolo) è destinato drammatcamente ad accompagnarci per lunghi e penosi decenni. Anche la questione del confronto/lotta di egemonia tra i due campi sunnita e sciita, nell'ambito di una religione che ha i tratti cupi della follia nazista, è destinata a procurare alle persone di buona volontà ed in primis alle popolazioni cristiane dolori e tragedie immani. le posizioni di Pax Christi ed anche, mi permetta, del Suo giornale, sono drammaticamente inadeguate e NON all'altezza dei tempi cupi che stiamo vcivendo. 
Con i più cordiali saluti,

 Dario Iannelli