A destra: un delinquente arabo palestinese lancia pietre contro israeliani
“Giurate voi di mentire spudoratamente, di stravolgere la realtà e di falsificare la storia tutte le volte che darete notizie su Israele? Dite Lo Giuro”
Ovviamente me la sono inventata ma a sentire i commenti dei telegiornali, a leggere i titoli dei giornali quando riguarda Israele, in particolare in questi ultimi due giorni, sembra proprio che un ordine silenzioso percorra il mondo dei media “mentire mentire mentire senza vergogna”. Il 9 del mese di Av (Tishà be Av) è un giorno di lutto e di digiuno per il Popolo ebraico, è il giorno in cui è stato distrutto il Primo Tempio da Nabucodonor, nel 586 a.e.v. (”sulle rive dei fiumi di Babilonia ivi sedemmo e piangemmo ricordandoci di te, o Sion”) e il Secondo Tempio dalle truppe di Tito nel 70 e.v.
Ebrei “ultrareligiosi”, ho sentito dire, per etichettare le persone che erano andate a pregare davanti al Kotel che è l’unico muro rimasto in piedi dalla distruzione del Tempio e di tutta Gerusalemme da parte delle truppe di Tito. Ebrei ultrareligiosi! Coniano sempre nuovi aggettivi per gli ebrei: ultrareligiosi, ultraortodossi, ultrà insomma, termine di per sé negativo che, se rivolto a una fede religiosa, diventa offensivo ed è esattamente questo che vogliono, offendere. Sembra quasi, ma lo penso io che sono cattiva, che definiscano ultrareligiosi gli ebrei in preghiera per giustificare, in un certo senso, la violenza palestinista. Come dite, ho ragione?
Violenze palestinesi sul Monte del Tempio
Certo che ho ragione, è esattamente questo che vogliono se no avrebbero presentato l’accaduto in tutt’altro modo. Per esempio, così, un piccolissimo esempio “Terroristi palestinesi pronti ad attaccare i fedeli ebrei in preghiera, nel giorno di Tishà be Av, sono stati respinti dall’esercito israeliano, 14 soldati feriti da pietre e bombe molotov, sono stati ricoverati all’ospedale.”
Non se ne esce da questa ossessione antiebraica. Avete mai sentito definire ultrà un cristiano molto devoto o un musulmano...no, anzi, tutti a negare che i musulmani siano fanatici religiosi, loro sono uomini e donne di pace, quelli che sgozzano non sono musulmani, quelli che tengono le donne segregate non sono musulmani e con questo se la cavano. Ma se un ebreo è molto religioso, se piange sulla distruzione del suo Tempio e della sua Città, se segue le regole della propria fede, se desidera salire sul Monte per ricordare, se passa la notte a pregare per una tragedia che ha condizionato la vita di ogni ebreo per duemila anni, allora questi fedeli diventano immediatamente ultra-religiosi, ultra-ortodossi. E sono loro da condannare, sono loro da biasimare non quelli che li aggrediscono. Tanto si sa che, secondo i palestinisti, gli ebrei non sono mai esistiti come mai è esistito il loro tempio. Allora cosa ci vanno a fare davanti a un muro?
La spianata intorno alle moschee è sempre stracolma di cumuli di pietre pronte al lancio, i giovani palestinisti le caricano su carrelli del supermercato e poi le tirano su ogni ebreo che gli capita a tiro. Siccome sono dei vigliacchi si fanno coprire da gruppi di donne isteriche che urlano Allahu Achbar e poi lanciano pietre sui visitatori ebrei che hanno il permesso di salire sul Monte del Tempio naturalmente colla raccomandazione di non muovere nemmeno le labbra perché, se i musulmani dovessero pensare che pregano silenziosamente, potrebbe scoppiare una rivolta. Tolleranza, rispetto e democrazia islam-stile! E’ penoso vedere questi ebrei camminare, stretti gli uni altri, scortati dalla polizia e dall’esercito in mezzo a nugoli di donne urlanti e minacciose, pagate dal Waqf per sbraitare ad altissimi decibel, di quelli che perforano le orecchie, senza sosta, Allahu Achbar e prendere a spintoni i visitatori, se ogni tanto qualcuno si ribella a questa palese e disgustosa ingiustizia, viene subito fermato e portato via dalla polizia israeliana per tener buoni i palestinesi.
L'intervento dei soldati israeliani presso la moschea di Al Aqsa, trasformata in deposito di armi dai terroristi palestinesi
Domenica non ha funzionato, i terroristi erano pronti, volto coperto, pietre in una mano, bombe nell’altra, hanno aggredito subito i soldati ed è scoppiata la rivolta. La “sacra” moschea era piena di pietre, bombe molotov, bombe carta e da dietro le barricate fatte con mobili a altre suppellettili hanno incominciato a colpire i soldati israeliani che non permettevano loro di avanzare. Quello che i nostri ragazzi hanno potuto fare è stato di farli arretrare fin dentro la moschea e poi sbarrare le porte per impedire che fossero colpiti i fedeli ebrei inermi... gli ultrà dei media.
Come ricorda Angelo Pezzana nel suo articolo http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=59027 Gli errori si pagano, Israele sta pagando e continuerà a farlo. La ingenua generosità di Moshè Dayan che, laico fino al midollo e credendo forse di aver a che fare con persone civili, ha dato al Waqf giordano l’amministrazione della spianata pensando che entrambe le fedi avrebbero avuto piena libertà di culto, ha condannato Israele a sopportare un’ingiustizia che non finirà mai. Dayan non aveva fatto i conti con l’inciviltà, l’intolleranza e l’odio. L’ho scritto in varie occasioni ma, per l’ennesima volta, chiedo: come mai il mondo libero non si scandalizza e non si ribella a questa insopportabile discriminazione? Provate a pensare cosa accadrebbe se invertissimo le realtà, cioè se fosse Israele a impedire ai musulmani di pregare nei loro luoghi sacri. Scoppierebbe una rivolta planetaria! Saremmo moralmente e fisicamente linciati. Purtroppo non vedo una soluzione, è impossibile, se Israele dovesse cambiare lo status quo avremmo addosso due miliardi di musulmani armati e inferociti, aiutati da altri milioni di simpatizzanti non musulmani ma antisemiti, quelli de “L’Islam è religione di pace”.
Il mondo tace, gli ebrei a casa loro non possono pregare nei loro luoghi più sacri ma il mondo tace. I cristiani vengono ammazzati nei paesi islamici e il mondo tace. La Turchia, colla scusa di bombardare l’Isis, ammazza i kurdi e il mondo tace. Ritrova le parole solo se è coinvolto Israele. Ve la ricordate la guerra di Gaza di un anno fa? I media facevano quotidianamente la conta dei morti palestinesi e si chiedevano “ma perché non muoiono anche gli israeliani? Perché si difendono? Perché hanno inventato gli antimissili e i rifugi?“. Da allora, con tutte le guerre e il Medio Oriente in fiamme, percorso da orde di barbari sgozzatori e tagliatori di teste, i morti sono diventati invisibili. Sapete quanti kurdi sono stati ammazzati dai turchi in questi ultimi giorni? No, nessuno lo sa perché a nessuno interessa!
Ma ritorniamo agli accadimenti. Sono due giorni che i media ne parlano lasciando intendere che la colpa sia di Israele, dei suoi soldati e di questi benedetti ultrà religiosi ebrei. E’ di ieri la notizia che l’angelo della pace, Abu Mazen, ha indetto una riunione di tutti i paesi arabi, chissà perché. Forse è molto arrabbiato perché i suoi giovinastri non sono riusciti ad ammazzare nessun ebreo. Zahal è all’erta perché tutti questi “angeli palestinisti” potrebbero approfittare dell’occasione e, come Arafat 15 anni fa, far scoppiare la terza intifada incolpando ancora Israele. L’Italia non aspetta altro, l’Europa non aspetta altro, i media non aspettano altro, poi vedrete come tutti si sveglieranno e come tireranno fuori i pallottolieri per fare la conta dei morti.
Enrico Mentana dirige Tg La7
E’ di adesso la notizia che Mentana, direttore le Tg di La7, ha parlato di “israeliani che hanno profanato la moschea”. Questo conferma che la mia formula del giuramento non è poi tanto “inventata” ma scandalosamente reale. Una moschea colma di armi, spranghe, pietre, bombe è sacra? Non sono loro stessi, gli arabi palestinisti, a profanare il loro luogo sacro?
E allora: “Giurate voi di mentire spudoratamente, di stravolgere la realtà e di falsificare la storia tutte le volte che darete notizie su Israele? Dite Lo Giuro”.
E un urlo si levò da ogni sede giornalistica: LO GIURO.
Deborah Fait
“Gerusalemme Capitale di Israele, unica e indivisibile”