Chi ratifica in Europa l'accordo con l'Iran? 24/07/2015
Autore:

Quanto ad Israele, ho l'impressione che il miglior aiuto che possiamo dargli sia di sventare il rischio di disfacimento della nostra civiltà e, al contempo, di vederlo com'è, non deformato da pregiudizi e propaganda ostile. Se l'Unione Europea cessasse di progettare boicottaggi di Israele e cominciasse ad esercitare adeguata pressione nei confronti dei Palestinesi che ampiamente sovvenzioniamo, sarebbe già un bel risultato. Quanto all'accordo con l'Iran, in Europa chi deve provvedere a ratificarlo? A quali condizioni entrerà in vigore?

E' una questione molto interessante, cui intendo dedicare una cartolina. Il documento di Vienna fra i 5 + 1 (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, e Germania, con la partecipazione da osservatore dell'Unione Europea) meriterebbe certamente di essere qualificato come trattato, per l'importanza strategica e la complessità.

Ma è stato invece definito "executive agreement", questa almeno è la formula americana, per sottrarlo a una discussione pubblica e a un processo di ratifica. Non ci sarà ratifica europea, questo è certo, perché il Parlamento Europeo non è competente in materia, ma, se ho capito bene, non ci saranno passaggi parlamentari neppure a Parigi, Berlino, Londra. L'eccezione sono gli Stati Uniti, dove per ottenere voce in capitolo il Congresso ha dovuto emanare una legge apposita, che è stata a lungo negoziata con la Casa Bianca e ha evitato il veto solo con una clamorosa inversione di requisiti: mentre la costituzione degli Stati Uniti prevede che i trattati internazionali debbano essere ratificati dal Senato ed entrino in vigore solo a condizione di raggiungere la maggioranza qualificata dei 2/3, in questo caso l'accordo potrà essere respinto solo a condizione di ricevere il voto contrario dei 2/3 in entrambe le camere - il che è molto difficile. C'è chi ha proposto di cambiare questi vincoli (la invito a leggere a proposito l'articolo come sempre lucidissimo di Caroline Glick: http://www.jpost.com/Opinion/How-and-why-to-kill-the-deal-409725).

Ma è una possibilità molto esile. Pensi che in questi giorni si sta discutendo di due importanti allegati segreti all'accordo, riguardanti i limiti delle ispezioni, che la Casa Bianca si rifiuta di fornire al Congresso che li chiede, sostenendo che si tratta di statuizioni fra l'Agenzia Atomica (non gli Usa) e l'Iran e che dunque non è possibile discuterli. Tutto ciò ha suscitato molte pubbliche rimostranze bipartisan nel Congresso. L'Europa invece non si pone affatto, a quanto pare, il problema di discutere o anche solo di conoscere un accordo così importante per il nostro futuro. Anche questo lascia molte perplessità sul fondamento della nostra democrazia. Con molta stima,

Ugo Volli