Sono d’accordo con le critiche al Papa per la sua dichiarazione sul capitalismo che, secondo lui, genera diseguaglianze. Il Papa si dimentica quando visita paesi governati da dittature stataliste, dove la religione, in genere l’islam, è una cosa sola con lo stato, che il comune denominatore è l’ignoranza e la povertà, dove la vita media delle persone è bassissima. Sono quei paesi che vengono definiti in termini entusiasti dai nostri giornalisti come “paesi dove i giovani sono la maggioranza”. Ma non dicono il motivo, e cioè che vecchi non diventano perché muoiono prima di poter invecchiare ! La civiltà di un paese si misura dal sistema educativo e da come si prende cura delle persone più deboli, in primis gli anziani. Il capitalismo è certamente un sistema economico pieno di difetti, ma, come la democrazia, finora non ne abbiamo trovato uno migliore. Facile parlare contro i consumi quando fanno parte della nostra vita quotidiana. Ricordo i negozi di alimentari in Urss e nei paesi socialisti dagli scaffali vuoti, con lunghe code di povera gente in attesa che arrivassero i generi di prima necessità, che poi spesso manco arrivavano. Di sicuro là non c’era consumismo (comunismo sì) né spreco di cibo ! Ma che vita miserabile, la consiglierei per qualche tempo al Papa, prima di scagliare anatemi, ci penserebbe due volte.
Marisa Pellegatti
Il capitalismo è certamente un sistema economico con molti difetti, eppure è anche grazie a esso che centinaia di milioni di persone, nel corso degli ultimi decenni, sono uscite da uno stato di povertà in tutto il mondo. La critica al capitalismo, inoltre, spesso è cieca e sorda di fronte ai crimini compiuti in regioni del mondo diverse dall'Occidente, per esempio il mondo arabo e islamico.
IC redazione