Gentilissima Redazione, Leggo ora la Vostra risposta alla mia lettera sull'accordo sottoscritto da Santa Sede e Palestina. So benissimo che la condizione dei cristiani nei territori amministrati dall'ANP è molto difficile, anche se, ahimè, nel mondo esistono situazioni anche peggiori per i cristiani (e non soltanto per loro), non solo in Paesi musulmani e non solo in zone di guerra (si pensi alla Corea del Nord). Vorrei, però, far notare che i trattati internazionali, da che esistono, non si concludono solo tra amici o con soggetti che si stimano ed approvano moralmente. Non di rado si concludono per ottenere il miglior risultato possibile o anche solo 'salvare il salvabile' in una data situazione. La Chiesa, poi, ha una prospettiva che si estende al mondo intero ed ai secoli o millenni futuri. Non può decidere solo in base alle posizioni di uno Stato 'terzo' (Israele) rispetto al rapporto considerato (fedeli, istituzioni e beni cattolici, incluso, soprattutto, un preziosissimo patrimonio storico-artistico, nei territori palestinesi, ossia in una parte della culla del cristianesimo, di fondamentale importanza per i cattolici credenti). Non so se, per la Chiesa, questo accordo sia vantaggioso: dipende dal suo contenuto (ecco perché scrivevo che aspetto di leggerlo) e dalla sua concreta attuazione. Non posso neanche sapere, finché non lo avrò letto, se contenga profili negativi per Israele (spero proprio di no), al di là del riconoscimento di uno Stato di Palestina. Riguardo al quale continuo a chiedermi se non si debba effettivamente ritenere esistente, e responsabile, nelle zone assegnate all'ANP dagli Accordi di Oslo. Ma sul punto vorrei un parere giuridico di fonte autorevole, non essendo una specialista di diritto internazionale. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
La posizione del Vaticano nei confronti di Israele è da sempre oscillante da il sospetto e l'ostilità. Basti pensare che ha atteso 45 anni dopo la nascita di Israele per riconoscerlo. I giornali cattolici italiani sono indicatori dell'atteggiamento del Vaticano verso lo Stato ebraico: la invitiamo a leggere la pagina che abbiamo pubblicato oggi, 01/07/2015, su quattro righe di Avvenire: un autentico concentrato di disinformazione.
IC redazione