Gen.le IC,
leggendo il libro di Mosab Hassan Yousef “Figlio di Hamas” ho avuto modo di appurare che non sempre le bugie hanno le gambe corte, quando si tratta di demonizzare Israele hanno le gambe lunghissime.
Certamente ricorderete meglio di me come i mass media si scatenarono quando il compianto Ariel Sharon andò in visita al Monte del Tempio. Parlarono di provocazione di Sharon, di rabbia spontanea dei palestinesi che diedero improvvisamente avvio alla seconda intifada. Bene, Mosab conferma in tutto e per tutto la versione israeliana dell’accaduto: Sharon aveva avvisato il Waqf senza che nessuno gli chiedesse di soprassedere, le violenze erano state pianificate. Mosab sostiene: Sharon “arrivò, si guardò attorno, se ne andò. Non disse nulla. Non mise piede nella moschea.” Era ben nota la visita di Sharon. Il padre di Mosab, uno dei fondatori di Hamas, gli disse “Domani Sharon farà visita alla moschea di Al-Aqsa e l’Autorità palestinese pensa che sia una buona occasione per scatenare un’insurrezione.” L’autorità palestinese, cioè Arafat. Mosab aggiunge: “Yasser Arafat e altri leader dell’Autorità palestinese avevano deciso di far scoppiare una nuova Intifada.
Era un progetto che preparavano da mesi, nonostante l’incontro tra Arafat e Barak con il presidente Clinton a Camp David. Aspettavano solo il pretesto giusto per cominciare.” “[Arafat] assicurava al mondo che stava facendo tutto quanto in suo potere per soffocare l’insurrezione. Ma per tutto il tempo teneva l’altro dito sul grilletto di un fucile.” In più aggiunge elementi importanti per confermare come i palestinesi siano dei bugiardi patologici a cui i media sono ben pronti a prestare ascolto. Di cosa parlo? Presto detto: Anni fa le autorità palestinesi accusarono falsamente le autorità israeliane di effettuare degli scavi in prossimità del Monte del Tempio il cui scopo era quello di far crollare la moschea di Al-Aqsa.
Se non ricordo male si trattava di effettuare lavori per puntellare un passerella o una cosa simile a rischio crollo. Be’ leggete cosa scrive il nostro: “Durante le settimane precedenti la visita di Sharon, il Waqf – l’autorità governativa islamica locale – aveva completamente chiuso il Monte del Tempio a qualsiasi sopralluogo archeologico da parte dell’Autorità Israeliana per le Antichità. In seguito, per avviare la costruzione di una nuovo moschea sotterranea, erano arrivati dei grossi macchinari.”
“Nell’arco di alcune settimane, i camion trasportarono circa tredicimila tonnellate di macerie del complesso del Monte del Tempio alla discarica cittadina.” A quale scopo, si chiederanno gli ingenui. “Per molti israeliani era chiaro che l’intenzione era di trasformare l’intera area di trentacinque acri in un sito esclusivamente musulmano, cancellando ogni segno, ogni traccia, ogni ricordo del passato ebraico. Ciò implicava anche la distruzione di tutti i reperti archeologici che restavano a testimonianza di quel passato.” Così i palestinesi avrebbero potuto “dimostrare” che lì gli ebrei non hanno mai abitato nell’antichità la Palestina (storica).
E come un Vostro lettore si è argutamente domandato “''chi ha ucciso Gesù se non i Palestinesi visto che gli Ebrei non esistevano?'' Insomma da Maometto all’Isis non è cambiato nulla, come hanno ben documentato Bat Ye’or in “Declino della cristianità sotto l’islam” e Naipul in “Fedeli a oltranza”. Mosab si poneva delle domande che ai nostri stimati pennivendoli manco passavano (e continuano a non passare) per il cervello. “[I palestinesi] ora incolpavano Israele per la morte dei loro bambini.
Ma io continuavo a pormi la stessa domanda: perché quei bambini si trovavano lì? Dov’erano i loro genitori? Perché le loro madri e i loro padri non li tenevano a casa? Quei bambini dovevano stare seduti nei banchi di scuola e non correre nelle strade, lanciando pietre contro i soldati armati.”
Storia vecchia, diranno alcuni. No, è sempre la stessa storia.
Cordiali saluti
Paola Gatti
Grazie per le sue riflessioni, molto utili.
IC Redazione