Gentilissima Redazione, non ho letto direttamente il Rapporto dell’ONU sui crimini di guerra a Gaza, ma, per quello che ne ho letto su IC e su alcuni siti israeliani ed ebraici in lingua inglese, è l’ennesima conferma del penoso naufragio di quel sogno di un’organizzazione planetaria per la libertà e la pace che portò alla costituzione delle Nazioni Unite. Del resto, quando le democrazie sono in minoranza e, peggio ancora, non hanno il coraggio di difendere la libertà e la dignità umana o, addirittura, si accodano alle dittature, che altro ci si può attendere? Confesso, però, che mi piacerebbe vedere gli autori dei vari rapporti dell’ONU tanto severi nei confronti di Israele avere 15 secondi per correre in un rifugio (o nessun preavviso, come nelle zone a tiro di mortaio), giusto per verificare se cambierebbero idea o se l’ideologia sarebbe più forte. Da parte mia, kol hakavod ad Israele e la mia ammirazione e solidarietà a tutti i militari israeliani che rischiano la vita e l’incolumità per minimizzare i rischi di vittime civili fra la popolazione nemica. Proprio oggi, ‘Israel Hayom’ ha pubblicato un articolo su militari israeliani uccisi o rimasti invalidi per aver rinunciato all’effetto sorpresa o essersi preoccupati dei civili palestinesi. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Condividiamo pienamente quanto scrive. Oggi, tra l'altro, abbiamo pubblicato una cronaca sulla vicenda dell' Osservatore Romano, inusualmente puntuale nel riferire le varie posizioni: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=29&sez=120&id=58636.
IC redazione