Conto alla rovescia 23/06/2015
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Autore: Ugo Volli
Conto alla rovescia
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: il sorriso ammaliante degli ayatollah

Cari amici,

come dovrebbe essere piuttosto chiaro a chiunque abbia superato con successo la terza elementare, dato che oggi è il 23 giugno, manca una settimana al 30. Perché parlarvene, se è una cosa chiara a tutti? Per due ragioni, una nota a tutti, anche se magari ve la siete dimenticata, e una che in genere non si dice, salvo essere molto politically incorrect come noi di IC.

La prima ragione è questa. Il 30 giugno scade il “termine tassativo” per la conclusione del trattato nucleare con l'Iran. Credo che sia la quarta deadline della storia infinita di queste trattative; è un limite autoimposto, e non ci sarebbe nulla di male a superarlo, anzi potrebbe essere l'occasione di pensarci un po' meglio, che non farebbe male. Ma queste date limite servono a stabilire artificialmente un senso di necessità e a stabilire un obiettivo, come se la legalizzazione dell'impresa nucleare iraniana e la sospensione congiunta delle sanzioni che porterà somme enormi nelle tasche (si fa per dire, non credo abbiano tasche nei loro camicioni) degli ayatollah, fosse un fine importantissimo e obbligatorio, per cui sacrificare ogni altra considerazione. E' vero che questo accordo è considerato tale da Obama, che ha fallito praticamente in ogni piano di politica estera e vuole almeno aver combinato una cosa nella sua presidenza, per pericolosa e sbagliata che sia. Ed è vero che ci sono forze economiche, soprattutto europee, che senza saperlo applicano alla lettera la vecchia battuta di Lenin “i capitalisti faranno a gara a venderci la corda con cui li impiccheremo”: vedono nell'Iran non la minaccia atomica, già presente, l'ideologia ferocemente antioccidentale, la minaccia di guerra, ma molto banalmente clienti per i loro commerci. Ci sono state imprese che hanno fornito all'Iran materiali e tecnologie essenziali per l'armamento atomico anche durante l'embargo; ma del resto questo non è un errore solo occidentale: la Russia sta armando e aiutando l'Iran a fare l'atomica e ce l'ha alla porta di casa, non a distanza di migliaia di chilometri come l'Europa o decine di migliaia come l'America.


Barack Obama

Nel frattempo le trattative vanno avanti, anche se i servizi segreti americani hanno certificato in un rapporto importante che il terrorismo e le minacce militari provenienti dall'Iran nell'ultimo anno, nonostante il negoziato che dovrebbe consigliare prudenza se non amicizia, sono aumentate (http://www.wsj.com/articles/u-s-report-finds-35-rise-in-global-terror-attacks-in-2014-1434720328) come del resto si è visto anche pubblicamente con l'impegno militare imperialista iraniano in Iraq, Siria, Gaza e Yemen, migliaia di chilometri al di là dei propri confini, con le mosse aggressive contro navi di nazioni non belligeranti nel Golfo Persico, con le solite dichiarazioni ripetute mille volte di odio all'America e della volontà di distruggere Israele. E' un quadro che dovrebbe indurre prudenza (http://www.jpost.com/Israel-News/Politics-And-Diplomacy/Steinitz-US-report-on-Iran-terrorism-should-end-delusions-about-nuclear-program-406603), ma che evidentemente non tocca né l'amministrazione Obama né gli europei, che non hanno neanche cercato di inserire nelle materie del trattato né una politica estera non aggressiva, e neppure il problema dei missili balistici aggressivi, che l'Iran sta sviluppando con la stessa passione che dedica all'arma atomica.

Fatto sta che fra una settimana ci diranno come sarà questo accordo. C'è una trattativa tutta segreta, in cui emergono ogni tanto dei contrasti. Per esempio di recente gli europei hanno detto che ci vorrebbe più flessibilità da parte del “partner iraniano” (http://www.i24news.tv/fr/actu/international/75808-150622-programme-nucleaire-iranien-pas-d-accord-sans-la-flexibilite-de-teheran) il che significa che l'Iran non molla, da quel che si capisce soprattutto su due punti: il primo è che tutte le sanzioni (che sono la sola leva che il mondo ha nei suoi confronti) devono essere abolite prima che il patto entri in vigore, il che significa un'apertura di credito illimitata, perché sarà difficile avere di nuovo all'Onu una maggioranza contro di loro anche se fossero scoperti a violare la parola data, come è accaduto nella loro vicenda atomica già diverse volte. Gli occidentali vorrebbero invece una sospensione graduale, legata alla prova dell'adempimento del patto.

E la seconda cosa è che gli iraniani vorrebbero che gli impianti e il personale militare fossero sottratti a ogni verifica. L'hanno detto tutti i maggiori comandanti dell'esercito, citando la “Grande Guida” Khamenei, che è la massima autorità in Iran; hanno approvato anche una legge in parlamento per stabilire il divieto (http://www.thetower.org/2190-iranian-parliament-approves-legislation-barring-nuclear-inspectors-from-military-sites/). Ma questa pretesa è semplicemente assurda, sia perché permette all'Iran di escludere tutti i lughi e il personale che vuole dalle verifiche dell'accordo dichiarando il loro carattere militare, sia perché stiamo parlando di armi, non di gelatiere o modelli di moda; e le armi naturalmente vengono studiate, sperimentate e accumulate in luoghi militari. Dunque in sostanza questa condizione distrugge quel poco che c'era nell'accordo. Ma sembra che Obama, pur di concludere, abbia già accettato questa condizione (http://www.debka.com/newsupdatepopup/11706/).

Il secondo punto di attesa per il 30 giugno è un inizio, non una conclusione. Si sa già che appena concluso l'accordo con l'Iran partirà l'offensiva contro Israele per obbligarlo a un accordo inaccettabile di cessione territoriale all'Autorità Palestinese. Obama ha chiesto di non mettere altra carne al fuoco fino a che non avrà stretto il suo trattato con gli ayatollah; ma già in questi giorni il premier francese Fabius è andato in tour in Medio Oriente per esporre alle parti le sue “idee” sulla pace, dato che sarà la Francia a guidare la nuova offensiva. E' un tema interessante, naturalmente, perfino essenziale, e pericolosissimo. Ve ne parlerò in una prossima cartolina.


Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90