E lo schifo continua!
Commento di Deborah Fait
Nel 2002 a Gerusalemme, da genitori ebrei americani, nacque un bambino: Menachem Benyamin Zivotofsky sul cui passaporto americano la sua città di nascita rimase l’unica indicazione del luogo in cui venne al mondo. Israele, la nazione di cui Gerusalemme è capitale, non fu trascritto: Inesistente, cancellato.
Gerusalemme, per gli americani come per il resto del mondo, non appartiene a nessuna nazione e, se proprio se ne deve nominare una, gli si da il nome di Palestina. E’ quindi una città senza stato o una città il cui stato non esiste, a scelta. Per 13 anni i genitori di Menachem Zivotofky hanno lottato affinchè sul passaporto del loro figlio fosse aggiunto il Paese di nascita . Hanno portato in causa l’America e, dopo 13 anni, giorni fa la Corte Suprema d’America ha emesso il verdetto: Gerusalemme non si trova in Israele ma in uno stato senza nome, anzi, in uno stato che non c’è.
C’è di che incazzarsi no? Soprattutto per quella schifosa vigliaccheria che caratterizza ogni governo del mondo che, quando si tratta di scegliere tra Israele e arabi, tra giustizia e scelleratezza, tra il bene e il male, tra democrazia e dittatura, non ha dubbi e preferisce inevitabilmente il male, l’iniquità e la dittatura, in questo caso quella palestinese che sta ricattando l’intero globo terraqueo.
Il presidente degli Stati Uniti ha il potere di cambiare le cose, peccato che manchi la volontà, peccato che, a sentir parlare di palestinesi, tutti i presidenti americani abbiano sempre un gran tremore alle gambe e che non se ne vergognino nemmeno, anzi lo affermano senza mezzi termini, convinti forse che essere dei gran vigliacchi paghi.
Ecco le dichiarazioni del Dipartimento di Stato :” Cambiare la politica degli USA potrebbe creare un tale scontento nel mondo arabo e islamico da danneggiare le relazioni diplomatiche”. E allora anneghiamo Israele, chissenefrega, delle relazioni con la democrazia israeliana non gli importa niente, tanto, Israele non fa paura e poi , come diceva Pertini, “ Cosa vogliono questi ebrei!”. Questa volta, ad essere giusti, non si può colpevolizzare soltanto Barak Obama perchè prima di lui nessun altro presidente degli Stati Uniti d’America, ha avuto il fegato di riparare a un’ingiustizia. Non lo ha avuto Bill Clinton che , dopo averlo promesso, se ne dimenticò subito, non lo hanno avuto i due Bush per non parlare del peggiore, dopo Obama, presidente che l’America abbia avuto, il più innamorato dei palestinesi, Jimmy Carter.
Il coraggio di dichiarare Gerusalemme capitale di Israele lo aveva avuto soltanto il Congresso americano, da sempre giustamente dalla parte della democrazia israeliana, che , prima del 2002, aveva decretato che i cittadini americani nati a Gerusalemme potevano avere stampato sul passaporto anche la nazione di appartenenza, cioe’: ISRAELE.
Mancava soltanto la firma del presidente per trasformare la decisione del Congresso in legge intoccabile ma non si trovava mai la penna per scriverla quella firma e il 9 giugno scorso, lo schifo “supremo” della Suprema Corte degli Stati Uniti d’America ha completamente ribaltato quella decisione, cancellandola, nel silenzio assordante di Barak Hussein Obama!
L’Italia, naturalmente, non è da meno. http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=58505 come potete leggere in questo articolo di informazionecorretta, gli italiani che nascono a Gerusalemme hanno sul loro passaporto varie dizioni riguardo il loro luogo di nascita: Gerusalemme, ZZZ Gerusalemme, Asia E il massimo dello schifo, ma proprio il massimo : Gerusalemme, Palestina.
Del resto il Consolato italiano di Gerusalemme, console Davide La Cecilia, fa schifo da ogni parte lo si guardi. Leggete, leggete e, se potete, mandate lettere di protesta perchè è scandaloso quello che fanno, semplicemente scandaloso e immorale.
Gerusalemme fu dichiarata Capitale di Israele 3000 anni fa da Re Davide e da allora non fu mai capitale di nessun altro stato al mondo, ridotta addirittura a un villaggio decadente durante le varie occupazioni arabe. Quando, dopo la distruzione del Tempio da parte dei Romani, gli ebrei furono dispersi nel mondo hanno continuato a pregare sempre rivolti verso la loro Capitale, la loro unica città santa. Tutte le sinagoghe del mondo hanno l’Aron haKodesh, l’armadio dorato dove vengono tenuti i sacri Rotoli della Torà, rivolto verso Gerusalemme. La frase finale della Hagadà di Pesach è: “L’anno prossimo a Gerusalemme – Le shanà abaà be Jerushalayim” e durante i 2000 anni anni di diaspora gli ebrei di tutto il mondo questa frase l’hanno gridata col pianto in gola. Gli arabi pregano rivolti alla Mecca e quando si inchinano per pregare,è il loro fondo schiena che guarda Gerusalemme.
La città fu divisa per la prima volta nella storia dalla Giordania quando, nel maggio del 1948, dopo un assedio che portò molti abitanti a morire di fame e di sete, invase e occupò Gerusalemme, distrusse cimiteri e sinagoghe e scacciò gli ebrei dalla loro città. Nel 1967 Israele vinse la guerra, liberò dall’occupazione giordana e unificò la nostra Città Santa che divenne tutta intera la Capitale e tale resterà fino alla fine dei secoli, nonostante la rabbia e l’odio del mondo.
Dopo la falsa promessa di Clinton di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme riconoscendola automaticamente come Capitale, visto e considerato che faceva lo gnorri, avevamo firmato e mandato a Washington decine e decine di petizioni nella speranza che, se il paese più potente del mondo avesse avuto il coraggio di cambiare questo schifo riconoscendo Gerusalemme come Capitale di Israele, anche altri stati conigli forse avrebbero trovato l’ardire di seguirne l’esempio.
Tutto è stato vano. Il coraggio purtroppo lo trovano soltanto quando si tratta di boicottare Israele, allora non li ferma proprio nessuno, allora da conigli si trasformano in leoni ruggenti . Il mondo cosiddetto libero è ormai sul libro paga dei palestinesi, ha cancellato Hamas dalla lista nera dei terroristi facendo diventare “buono” uno dei gruppi del terrore peggiori del mondo islamico e adesso Hamas da ordini all’ONU, agli USA, all’Europa tutti alla disperata ricerca di un islam moderato che non esiste. Sono talmente idioti da pensare che sottomettendosi a Hamas, Fatah, OLP e ai loro degni rappresentanti, i neonazisti del BDS, (Boycott, Divestment, Sanctions) , potranno salvarsi dai tagliagole dello Stato islamico. Peccato che abbiano dimenticato che i primi tagliagole della storia del terrorismo arabo sono stati i palestinesi i quali hanno fatto corsi propedeutici in tutto il mondo islamico. Adesso l’Occidente teme l’Isis come la peste bubbonica e spera di evitare l’invasione promessa blandendo le organizzazioni terroristiche palestinesi e tirando calci nello stomaco a Israele.
Cercano di salvarsi lasciando questa democrazia sempre più sola e sempre più bastonata dalla loro vigliaccheria quindi ecco che si procede col boicottaggio dei prodotti israeliani e, in molti casi, non solo quelli dei territori contesi, ecco che si rifiuta di dare a Israele una capitale, ecco che si nega l’appartenenza storica e anche politica di Gerusalemme allo stato di Israele, ecco che si permette a un gruppo antisemita creato dai palestinesi, il solito BDS, di diventare una potenza internazionale che impartisce, con varie minacce, a tutto l’Occidente regole e ordini, contro lo stato di Israele. Come dice una vecchia canzone israeliana: “ Haolam Kulo’ negdeinu , lo norà nitgaber – tutto il mondo è contro di noi ma ne verremo fuori”. “ Ne verremo fuori, We shall overcome”...
Il solito ottimismo israeliano che, al momento, non mi pare abbia molto senso. Infatti gli israeliani sono delusi e amareggiati, il mondo vigliacco, il mondo schiavo, il mondo ipocrita, il mondo che merita di essere minacciato dai tagliagole, continua a tradirli e a lasciare Israele solo.
Il mondo occidentale pagherà il suo tradimento verso un alleato, verso l’unico stato democratico al mondo di cui non si riconosce non solo la Capitale ma nemmeno il sacrosanto diritto di esistere.
Io, che sono cattiva, spero che paghino tutto con gli interessi.
Deborah Fait
“Gerusalemme, Capitale di Israele, unica e indivisibile”