L'antisemitismo di padre Dehon 10/06/2015
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Se le espressioni non proprio ineccepibili di p. Dehon nei confronti degli ebrei sono ininfluenti nella postulazione della sua causa di beatificazione, nutro forti dubbi sulla limpidezza di simili processi che appaiono tanto meticolosi sul piano formale ma poi... Qui a Venezia, nei secoli passati, della Chiesa, nei confronti della quale la Serenissima non è mai stata tenera, si diceva: la xe tuta 'na botega. Non occorre traduzione.

Lettera firmata

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Sono cristianuccia e cattolicuccia, oltre che la solita signora bolognese. Pur capendo che le dichiarazioni di p. Dehon vadano inserite nella sua epoca, mi trovo anch'io a disagio davanti al discorso di papa Francesco che, fra l'altro, non alza la voce per le sue "pecore" massacrate dall'ISIS, né per il suo confratello p. Dall'Oglio.

Annarosa Berselli

Chi sostiene che occorra contestualizzare per giudicare le dichiarazioni antisemite scritte da Dehon sminuisce la loro gravità. E' vero che contestualizzare è necessario, ma dovrebbe servire a mostrare come le posizioni di padre Dehon fossero comuni a molti esponenti della Chiesa sua contemporanea, non ad assolvere il sacerdote.
Ma sappiamo bene che il Vaticano non ha ancora fatto i conti con il proprio pesante passato.

IC redazione