Gentilissima Redazione,
ho letto con dolorosa e sdegnata partecipazione l’amaro commento di Deborah Fait pubblicato con il titolo “La guerra del mondo contro Israele”. L’ONU riflette la natura dei suoi membri, in troppo larga parte Stati non democratici e senza il minimo rispetto dei diritti umani, ed è da molto che non mi attendo da essa alcunché di buono.
Ma è l’attuale comportamento dell’Occidente che mi sgomenta e mi fa arrossire: per il nostro bene, per il nostro futuro, posso solo sperare in un rapido e saggio mutamento di rotta, sia dell’Unione Europea che degli Stati Uniti.
Solo su un punto sono in disaccordo (due, contando anche i “coloni” italiani in Alto Adige, ma spero sia solo una battuta) e su un altro vorrei fare una rettifica. L’odio per Israele e per gli ebrei non è una “malattia genetica”, ma un sentimento ed un atteggiamento più o meno coltivati, di cui ciascuno, se è capace d’intendere e di volere, si assume la responsabilità.
Di certo, non è un fato ineluttabile, per quanto forte possa essere il condizionamento, soprattutto in quelle società in cui educazione familiare e scolastica e propaganda lo instillano sin dall’infanzia.
Quanto alle due suore di recente proclamate sante, Mariam Baouardy e Marie Alphonsine Ghattas, non si tratta di “convertite al cristianesimo”: erano entrambe di famiglia cristiana (la prima figlia di cattolici libanesi trasferitisi in Galilea, la seconda di una famiglia di Gerusalemme) e furono battezzate da neonate. In effetti, considerando le vicende storiche e la condizione dei cristiani in Medio Oriente, è abbastanza probabile che entrambe le famiglie fossero cristiane da molte generazioni, forse da prima ancora che la loro lingua fosse l’arabo.
Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
E'vero, le due suore erano arabe cristiane, da quanto non conta. La nostra critica, sin da subito al Vaticano, era di averle presentate come "palestinesi", mentre erano semmai di provenienza dell' Impero Ottomano. Anche negli anni del Mandato britannico, 'palestinesi' erano gli ebrei.
Per il resto siamo d'accordo, ma le responsabilità se è vero che sono individuali, mai dimenticare quelle collettive, quando un popolo o una religione fanno della menzogna le propria ideologia.
Cordialmente,
IC Redazione