Alcune domande a Jeffrey Goldberg 01/01/2015
Autore: Manfred Gerstenfeld
 Alcune domande a Jeffrey Goldberg
Commento di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Jeffrey Goldberg CNN, Obama, l'imbarazzo è nella scelta

Recentemente Jeffrey Goldberg, un giornalista americano, ha intervistato il Presidente Barack Obama per la rivista Atlantic Monthly. Lo aveva già intervistato in passato, questa volta ha affrontato l’accordo con l’Iran sul nucleare e lo Stato Islamico (Isis), chiedendogli anche che ne pensava del conflitto israelo/palestinese.

Mentre ne discutevano, Goldberg non gli ha mai chiesto perché avesse un doppio standard contro Israele e perché avesse così tanti pregiudizi. Obama ha riaffermato quello che lui chiama “profondo amore per Israele”, anche se non diceva nulla sul nazi-islamismo della società palestinese.
In merito a questa attitudine di Obama ho preparato alcune domande per Goldberg, nel caso avesse una prossima occasione di intervistarlo e decidesse di diventare un giornalista obiettivo.

Per esempio potrebbe iniziare col chiedere a Obama: “ Signor Presidente, quando l’ho intervistata nel maggio 2015, lei disse come avremmo dovuto ‘riparare il mondo’. Certo, se guardiamo il mondo adesso e lo paragoniamo com’era quando lei ha assunto la presidenza nel 2009, mi pare che il tema più urgente sia quello di impedire che il mondo cada ancora più in basso.

“ Le relazioni tra Occidente e Russia erano molto migliori all’inizio della sua presidenza di quanto non siano oggi e il Medio Oriente è in un caos più grande oggi di quanto era nel 2009. I movimenti genocidi nel mondo musulmano si sono sviluppati enormemente dal 2009. Che cosa sta facendo per impedire che il mondo diventi ancora più caotico invece di fantasticare su come ripararlo ? “

Potrebbe anche chiedergli “ Ha redatto un gran numero di appelli su come Israele dovrebbe vivere in base ai valori ebraici, molti dei quali inventati da lei stesso. Chi le ha dato l’autorità di parlare di valori ebraici ? Perchè dovremmo credere alle sue opinion superficiali e distorte ?

“Nel passato ha persino rappresentato in modo sbagliato l’islam quando ha dichiarato che l’Isis non era islamico. La Fondazione Pew ha investigato il sostegno dato a al Qaeda in diversi paesi quando Bin Laden era vivo. Nel 2014 era ancora alto in molte società musulmane. Fra i palestinesi era del 25%.

“Al Jazeera, la Tv internazionale del Qatar, un paese che si oppone all’Isis, ha chiesto ai suoi telespettatori nel maggio 2015 se erano d’accordo con le tesi dello Stato Islamico. Su 50.000 risposte, l’81% rispose sì. Sarebbe stato grave anche se fosse stato il 10%. Molti imam nel mondo musulmano affermano che le tesi dell’Isis sono una forma legittima di islam. Signor Presidente, che cos’è che la fa sentire una autorità fino a questo punto sui valori islamici da sminuire le conclusioni di tutti quei musulmani sull’islam e su che cosa rappresenta ?

“Lei afferma che Israele dovrebbe accettare ogni rischio pur di arrivare alla soluzione dei due stati. L’ex Primo Ministro Ariel Sharon prese dei rischi in modo irresponsabile quando decise l’uscita da Gaza nel 2005. Era stato avvisato da esperti israeliani che Hamas o Al Qaeda si sarebbero impadroniti della Striscia. Fu quello che accadde, da allora Israele è da anni sotto violenti attacchi da Gaza. Eppure Israele è spesso criticata dall’Occidente quando si difende contro Hamas, un movimento islamo-nazista che dichiara apertamente nel proprio statuto di voler sterminare gli ebrei. Netanyahu sostiene che cedere altri territori significherebbe alla fine la vittoria dei terroristi islamici. Lo dice in base alla realtà di quanto avviene oggi in Medio Oriente, e tutti gli indicatori gli danno ragione”.

Goldberg potrebbe continuare così: “ Hamas è risultato il partito palestinese più votato nelle elezioni del parlamento palestinese nelle uniche elezioni democratiche che ci sono state nei territori palestinesi, quelle del 2006. Hamas aveva detto chiaramente che si proponeva lo sterminio degli ebrei. I suoi capi l’hanno ripretuto pubblicamente durante la campagna “Scudo Protettivo” dell’estate 2014. Sondaggi recenti dimostrano che se si tenessero oggi le elezioni, i palestinesi preferirebbero il leader di Hamas Ismail Haniyeh al Presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas. Perché afferma che Netanyhau sbaglia quando dice che ogni territorio lasciato da Israele finirebbe nelle mani dei terroristi islamici ? Perché vuole che Netanyhau corra questo rischio ?

La prossima domanda di Goldberg potrebbe essere questa: “ Nell’intervista ha criticato l’eistenza dei checkpoint israeliani. Lo sa che vennero installati per impedire che gli israeliani venissero assassinati dai palestinesi ? Il suo approccio é un esempio di un fenomeno frequente e in crescita che sostiene indirettamente ma costantemente gli assassini, mentre rimane in silenzio sull’islamo- nazismo palestinese ?”

Ecco un’altra domanda: “ Lei dice di evitare il doppio standard, ma critica Israele smentendo il suo cosiddetto ‘profondo amore’. E rimane in silenzio sul diffondersi dell’islamo-nazismo palestinese, i molti crimini dell’islam, una religione che produce più crimini di ogni altra. Se ne sta in silenzio anche di fronte all’emergere sempre più frequente dell’odio antisemita in gran parte del mondo musulmano.”

La definizione di antisemitismo del Dipartimento degli Stati Uniti dichiara il ‘doppio standard’ come un atto antisemita. Perché non dovrebbe essere considerato antisemita il suo uso continuo ed estremo del doppio standard contro Israele ?”

Altra domanda: “ Lei confessa il suo amore per il popolo ebraico. Perchè allora ha definito l’uccisione degli ebrei all’HyperCasher Kosher di Parigi un ‘attacco casuale’, mentre era chiaramente antisemita ?”

Per finire: “ Nel suo discorso alla Sinagoga Adas a Washington D.C., pochi giorni dopo la nostra intervista, tutto ciò che ha detto era che “i palestinesi non sono fra i partener più facili”. Dato che il loro partito alleato è Hamas,islamo-nazista, la sua frase era una caricatura della realtà. Allora perchè non considera la sua chiara sottovalutazione di Hamas, mentre critica fortemente Israele,una vera e propria espressione di esasperato double standard ?

Se il Sig.Goldberg ha bisogno di altri chiarimenti sarò lieto di farglieli avere.


Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.