Pubblichiamo la lettera inviata da un nostro lettore a Repubblica. Segue il commento di un lettore a un articolo pubblicato sul blog di Ugo Tramballi, uno dei giornalisti italiani più ostili a Israele:
L'articolo di Fabio Scuto, "Bus vietato ai palestinesi, l'apartheid di Netanyahu: costretto a fare dietrofront", come la maggior parte degli articoli del vostro giornale su Israele, è un concentrato di falsità che alimenta l'odio verso Israele e gli Ebrei. Chi ha visitato Israele, così come chi ci vive, sa benissimo che non esiste alcun apartheid nei confronti degli Arabi come di chiunque altro, come dimostra la presenza di 17 (diciassette) deputati arabi nel parlamento israeliano, un giudice della Corte Suprema arabo, numerosi Arabi (per lo più Drusi e Beduini) nei reparti d'élite dell'esercito israeliano, senza contare tantissimi medici, avvocati, giornalisti, ecc. Nessun Autobus, o mezzo pubblico, è interdetto agli arabi in Israele. Il caso in questione riguarda unicamente i lavoratori arabi che entrano in Israele dai territori governati dall'Anp, fra i quali - lo ammette lo stesso Scuto - vi sono anche clandestini. In ogni caso, le misure nei confronti dei Palestinesi dei territori (che non sono cittadini israeliani a differenza del 20% degli Israeliani arabi) vengono adottate per ragioni di sicurezza come è normale che accade per gli abitati di territori occupati in seguito ad un conflitto e non sottolinearlo è scorretto.
Daniele Coppin
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Buongiorno, scrivo per segnalare l'articolo indicato Sionisti su marte contenuto nel blog di Ugo Tramballi e messo ieri in evidenza sulla pagina principale del Sole 24 ore insieme ad una foto di una bandiera israeliana su una torretta di guardia della barriera di sicurezza - ad evocare l'immagine di un carcere. http://ugotramballi.blog.ilsole24ore.com/2015/05/20/sionisti-su-marte/
A parte la discutibilità delle opinioni di Tramballi (in Israele domina sempre più la "brutalità conquistatrice"), vorrei segnalare il doppio senso presente nel titolo, visto che richiama un noto sketch di Corrado Guzzanti che si chiamava "Fascisti su Marte". Una surrettizia equiparazione di fascismo e sionismo, insieme ad opinioni che al minimo possiamo definire estremiste - per me sono inaccettabili e razziste - vengono passate dal giornale confindustriale in un contesto che le maschera da opinioni accettabili, normali, mainstream. Trovo che sia questa la loro pericolosità.
Paolo Brianzi