Pubblichiamo, senza commenti, alcune e-mail arrivate dopo l'incontro del papa con Abu Mazen. Nei giorni scorsi abbiamo dato il giusto risalto alla politica estera della S.S. (Santa Sede), non aggiungiamo altro, in attesa dei passi successivi che la dissennata politica del papa non ci farà certo mancare. Ma di lui si potrà dire di tutto, tranne che sia ingenuo o mal consigliato.
IC Redazione
L'affermazione del papa Francesco secondo cui Mahmoud Abbas, noto con il nome di battaglia di Abu Mazen, è un "angelo della pace" è a dir poco sbalorditiva. Posso capire che diplomaticamente occorre lisciare il pelo a chi permette, se non incoraggia, l'espulsione dei cristiani dai territori islamici, posso capire la necessità di tutelare la minoranza cristiana cercando il consenso di chi detiene il potere nei Paesi islamici, ma riconoscere la Palestina come Stato ignorando le problematiche di sicurezza di Israele, Stato legittimato e legalmente esistente che non ha mai attaccato per primo i propri vicini e dichiarare il suo leader "angelo della pace" sta a metà strada fra il comico e il tragico ed è un'offesa per gli angeli e per la pace.
Solo dopo che la Palestina avrà riconosciuto ufficialmente il diritto di Israele di esistere il suo capo può essere etichettato come "angelo della pace". Ma il papa ha ascoltato gli interventi "casalinghi" del Presidente dell'OLP o glieli hanno nascosti? Inoltre, ci vuole una bella faccia tosta per parlare dei palestinesi come "nazione". O non si conosce il concetto di "nazione" o si bara al gioco.
Del resto, da un papa che abbraccia fraternamente esponenti del socialismo reale tradizionalmente e irriducibilmente sostenitori di un'ideologia avversaria del cristianesimo c''è da aspettarsi questo ed altro. Quello con l'Islam è l'abbraccio mortale che sancisce la resa del cristianesimo.
Maurizio Del Maschio
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Sono la solita signora bolognese, e mi sento angosciata e triste, perché il Papa ha riconosciuto la Palestina e definito Abu Mazen angelo della pace....eterna per il vostro popolo?
Annarosa Berselli
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Francesco XII?
Amo Fuchs, Israele
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ABU BERGOGLIO Il Santo Padre, Papa Francesco I, stimato umile e giusto, dimostra proprio tanta ammirazione per i Regimi assolutistici e i Dittatori. Del resto anche Lui, eletto a vita, è il Capo assoluto dello Stato del Vaticano! Ieri ha accolto tanto caldamente il Presidente di Cuba, Raul Castro, democraticamente nominato a vita da suo fratello Fidel. Oggi ha abbracciato e baciato tanto calorosamente il Presidente Abu Mazen, da 15 anni Capo indiscusso dei Terroristi Palestinesi, erede di Yasser Arafat, coinvolto anche nella Strage delle Olimpiadi di Monaco del '72. Il Pontefice ha nominato Abu Mazen: "Angelo della Pace". Anche l'Arcangelo Adolfo, dai cieli del III Reich, sarebbe fiero di Lui! Del resto Sua Santità , nella sua Argentina, deve avere avuto tanta ammirazione per la Giunta Militare, se non è mai stato oppositore! Con i Regimi totalitari e misogini degli Stati Islamici, poi, condivide un feeling particolare: l'antico antisemitismo della Chiesa, che oggi si è tramutato nell'odio verso gli Ebrei d'Israele, il minuscolo, unico Stato libero e democratico del Medio Oriente, che ha per Capitale Gerusalemme, città unita e non divisibile.
G.Karen
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Sono cattolica e ho sempre piu' vergogna dell' attitudine del Vaticano e di conseguenza della Chiesa. Sono poi rimasta definitivamente allibita dalle parole scherzose di Papa Francesco nei confronti di Abu Mazen. Da sola gridavo : AIUTO !!! Qualcuno dica, urli il proprio sgomento, sopratutto per questo pontificato. Poi, come sempre, la vostra rassegna stampa ha risposto alla mia paura. Paura causata dalle notizie mancate o distorte e ipocrite, su quello che Israele sta subendo da sola e attorniata da carnefici...che il Papa premia.
A dir vero, volevo solo dire GRAZIE , al commento di Deborah Fait. Le sue analisi sono sempre , aimè, talmente vere che spero siano lette da tantissimi cattolici. L'autocritica e' un auspicio di miglioramento
Franca, da Parigi
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Gentilissima Redazione, Premesso che non sono un'ammiratrice di Mahmud Abbas e che non ho alcuna difficoltà ad immaginare la sofferenza di Israele di fronte a qualunque successo diplomatico o di immagine del medesimo e dell'ANP, vorrei fare una precisazione, una domanda ed una proposta. Precisazione: S. Mariam Baouardy (o Bawardi) non fu uccisa, ma sopravvisse, da ragazzina, per miracolo ad una ferita alla gola infertale da un musulmano (se ho ben capito in Egitto, dove visse per alcuni anni con uno zio) per aver rifiutato di convertirsi all'islam. In seguito divenne carmelitana e morì nel Carmelo di Betlemme. Domanda: Il Papa ha detto che Abbas è un angelo di pace o gli ha augurato di esserlo (modo gentile di esortarlo a diventare tale)? Ho letto entrambe le versioni sulla Vostra rassegna stampa e sui siti israeliani da Voi più favorevolmente citati. A me pare evidente che si tratti di due cose ben diverse e la seconda mi parrebbe apprezzabile. Proposta: provocatoria, utopistica se vogliamo, ma penso a Herzl ed al suo 'se lo vorrete'. E se le nazioni civili riconoscessero lo Stato di Palestina, nel territorio attualmente amministrato dall'ANP (area A, se non erro), ed esigessero da esso il rispetto delle norme del vivere civile e del diritto internazionale? Sanzioni se persiste nel propagare odio contro Israele o nel collaborare con Hamas, aiuti condizionati ad un leale buon vicinato con Israele, chiarezza sul fatto che la comunità internazionale non riconoscerà la sovranità palestinese su un solo metro quadrato in più se non a seguito di un trattato di pace negoziato direttamente con Israele. E, naturalmente, tutto il sostegno ad Israele in questo momento storico colmo di pericoli. Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
P.S.: Se mai l'accordo tra S. Sede (la sigla S.S. non è degna di IC) e Palestina verrà firmato, spero che aiuti a salvaguardare la presenza cristiana in quella parte di Terra Santa che Israele ha lasciato all'ANP. Anche se confesso che vorrei tanto che almeno Betlemme fosse in Israele nel pieno senso giuridico del termine.
Cara Amica, ha ragione, chiamare la Santa Sede S.S. non rientra nel nostro stile. Abbiamo fatto un'eccezione perché l'indignazione verso il comportamento del Papa ha superato ogni nostra sopportazione. Ci siamo messi sul suo piano. Non avremmo dovuto perché quel piano è di un livello talmente basso che crea disagio anche a noi. Tra un po' eviteremo la qualifica di S.S. alla Santa Sede, anche se il comportamento di Bergoglio ci ricorda a buon diritto quello di Pacelli.
IC redazione