Pubblichiamo quattro lettere inviate da nostri lettori a Ugo Volli. Eccole:
Auguri, prof Volli, 1500 auguri! Il mio forte amore per Israele lo devo a Lei. La prego, continui a scrivere: le sue cartoline sono il mio pane quotidiano. GRAZIE,
Angelo Costanzo - Latina
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Ho letto come sempre la Cartolina di Ugo Volli. Compresa la n.1500. Vi scrivo per esprimere il mio ringraziamento all'autore per il suo prezioso lavoro e per rinnovare la speranza che queste cartoline possano un giorno uscire in un volume. Cordialmente,
Elisabetta Noè
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Gentilissima Redazione, vorrei ringraziare il Prof. Volli per il suo articolo di oggi, 27 aprile, “Diario di viaggio: Prima di tutto amore” e, naturalmente, il Vostro sito per averlo pubblicato. Ho ritrovato nelle sue parole molto di ciò che ho provato nei miei tre viaggi in Israele, fra il 2000 (era fine aprile, pellegrinaggio dell’Anno Santo, la quiete prima della tempesta della Seconda Intifada) ed il 2008 (ancora aprile, con amici, poco prima del 60° anniversario dell’indipendenza: festoni di bandiere e bandierine israeliane ovunque, le splendide canzoni trasmesse da Radio Galgalatz, il secondo canale radio delle Forze Armate, Sde Boker e la tomba di Ben Gurion nel Negev, il mio primo, e finora unico, Seder). Aggiungerei soltanto che per me è stata, ogni volta, un’esperienza straordinaria: mi sono sentita a casa, proprio in quanto cristiana, e non solo per i Luoghi Santi cristiani, ma anche per Israele come è, con quell’amore contagioso per la vita che mi risolleva lo spirito, con quell’attenzione concreta alle necessità del prossimo, con il sacrificio troppo spesso richiesto ai suoi giovani (i ventenni ed i trentenni con figli piccoli) per difendere il Paese, le famiglie, dai vicini che gli sono toccati in sorte – ed ogni volta mi tornano in mente le parole di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Auguro uno splendido viaggio a tutti i partecipanti, sperando di poter presto tornare anch’io a Gerusalemme. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
P.S.: Mi dispiace molto per Itamar Shapira: quali traumi ha subito per fare una simile propaganda contro il suo popolo?
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Sono stata in Israele nel 1997 con mio figlio, impegnato in un convegno giuridico.... è uno dei ricordi più belli e vivi della mia vita, vi avevo anche incontrato un amico di Cuneo... erano i primi giorni di maggio e si ricordava la Shoah. Vorrei ritornarci ma non ho più l'età... ma non dimentico: ricordo e amo. Grazie per le Sue cartoline,
Renata