Ho letto il pezzo di Angelo Pezzana sulla stampa italiana e le elezioni in Israele, è vero ha ragione tutta la stampa italiana “tifava” per la sinistra e la riconferma di Bibi li ha delusi. Certo, leggere commenti come quello di Tramballi o della “Repubblica” fa capire quanto attuale e sempre più forte debba essere l’impegno di una testata che si proponga di correggere la manipolazione dell’informazione quotidiana contro Israele e la comunità sionista. Speriamo di riuscirci, ma la vicenda della “Brigata ebraica” insegna che dove c’è una volontà c’è una strada.
Vitaliano Bacchi
Un altro insegnamento da trarre è l'importanza di far sentire la propria opinione ai direttori dei giornali. Non importa se poi non si viene pubblicati, è raro che le lettere di critica vengano pubblicate, ma vengono lette. Si chiama "semina", il raccolto viene dopo.
IC redazione