Anonymous vorrebbe cancellare Israele
Anonymous, il gruppo di hacker osannato in tutta Europa alla stregua di un esercito della libertà e da anni tristemente noto in Israele per le sue posizioni antisemite assimilabili nel pensiero al primo nazismo, finalmente getta la maschera e dichiara che il prossimo 7 aprile lancerà il suo “Olocausto elettronico”: “vi cancelleremo, ebrei ed israeliani, dal web”.
La notizia, a cui è stato dato un ampio risalto in Israele, è praticamente passata inosservata in Europa e negli Stati Uniti. I principali quotidiani israeliani annunciano che ad essere sotto attacco da parte dei nazisti anonimi sono i siti e i server delle aziende, delle istituzioni, delle industre, delle accademie, degli archivi e delle testate giornalistiche israeliane. A questi server e siti si aggiungono i profili Facebook e le caselle di posta di persone riconosciute in quanto cittadini israeliani e dei sostenitori (ebrei e non) di Israele nel mondo. Dunque, ipoteticamente, anche il sito e il server su cui è ospitata INFORMAZIONE CORRETTA.
Anonymous: i nuovi nazisti
Nel pratico, ciò che si augurano questi criminali, è un consistente danno economico ai danni del nostro Paese e il furto di dati e informazioni sensibili di milioni di utenti - password di account Facebook, di caselle di posta, di dati di accesso alle banche e numeri di carte di credito - che successivamente saranno messi sulla piazza di internet a tutto vantaggio di terroristi, criminali comuni, malintenzionati e “pacifisti” da salotto. Si tratta, ammesso e concesso che l’attacco riesca, dell'equivalente di quanto i tedeschi fecero in Germania promuovendo in tutte le città roghi di libri: rappresenta a tutti gli effetti l’evoluzione 2.0 di quel crimine orrendo, a cui seguì successivamente lo stermino fisico degli ebrei. Ciò che rende diverso e in certa misura ancora più odioso l’oggi dal ieri è che nel 2015 rispetto al 1933 il nazista può fare scempio della memoria, delle opinioni e delle sicurezze di un intero popolo senza il bisogno di indossare alcuna uniforme e di organizzare alcun raduno e parata: basta una poltrona ergonomica, un buon computer e una connessione internet veloce per garantire all’adolescente intriso di odio, all’anonimo impiegato nostalgico di aquile e gagliardetti e all’idiota di turno che tiene nell’armadio bretelle e camice brune per fare danni gravissimi e per compiere un passo verso il sogno mai tramontato di un mondo “finalmente" Judenrein.
E adesso una costatazione e una domanda. La constatazione: nella tanto decantata “Casa Europa” che si vuole far credere ospitale e protettiva nei confronti degli ebrei accanto ai terroristi islamofascisti e agli antisemiti di destra e di sinistra si muove - in silenzio e nell’anonimato - una massa grigia di persone comuni, di “brava gente” diremmo, che davanti a un computer smanetta nel tentativo di buttare giù i server e i siti istituzionali di uno Stato Sovrano e di rubare i dati sensibili dei suoi cittadini al fine di metterli in pericolo nel mondo “reale” o causargli consistenti danni economici.
La domanda: cosa intendono fare concretamente le varie Merkel, Hollande e Renzi d’Europa per garantire il diritto alla sicurezza degli ebrei e degli israeliani nuovamente messa a rischio da nazisti nati e cresciuti nei paesi che dicono essere tanto ospitali?
Detto questo, Internet non è che uno strumento, uno strumento dalle incredibili potenzialità ed applicazioni che ha cambiato il mondo e che anche grazie ad Israele e alle sue start-up ha conosciuto nell’ultimo decennio sviluppi fino a pochi anni fa ritenuti impensabili. Inutile prendersela con lo strumento, demonizzarlo o peggio ancora pensare di “imbrigliarlo”. Anonymous, al contrario, non è che lo specchio sul web di una società occidentale ancora oggi visceralmente malata di pregiudizio e antisemitismo: è Anonymous, non lo strumento Internet, che va isolato ed eradicato dalle società europee. I nazisti anonimi, che si atteggiano a paladini della libertà, vorrebbero in realtà imbrigliare il web ed espellerne gli ebrei.
Grazie ad Internet oggi siamo più liberi di far arrivare all’opinione pubblica le nostre opinioni e le nostre verità sul conflitto in corso in Medio Oriente. Senza Israele non ci sarebbe Internet come lo conosciamo oggi. Anonymous vorrebbe cancellare Israele. Cancelliamo, tutti assieme, Anonymous.
Dario Sanchez