Noa e Moni Ovadia: quale il denominatore comune? 30/03/2015
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Cara Deborah Fait,
Sono d'accordissimo con te. Noa si è resa famosa nel 1994 esibendosi in piazza San Pietro davanti al papa cantando Ave Maria e non "Ierushalaim Shel Zahav", Gerusalemme d'oro, col quale ci si poteva arrivare al massimo fino al muro del pianto, Invece con Ave Maria è arrivata ben più lontano. Sui giornali fu data la notizia: "un' ebrea dal Papa canta l' Ave Maria" (corriere della sera). http://archiviostorico.corriere.it/…/ebrea_dal_Papa_canta_A
In tal modo, questa furba si è spianata la strada per una bella carriera musicale. Dall'altra parte, Moni Ovadia per fare carriera si è iscritto al partito comunista e di lì è incominciata la sua ascesa. Questi due, ad un certo punto della loro carriera, hanno capito che i soldi non si possono fare con gli ebrei, troppo pochi in Italia per Ovadia mentre per Noa sono pochi in Israele rispetto alla potenziale clientela non ebraica nella diaspora. In Italia, se sei un ebreo di destra, con un tema ebraico, non puoi fare una gran carriera musicoteatrale nelle piazze, sei subito puntato come un filoisraeliano! Noa e Ovadia, per i propri interessi, hanno capito che remando contro Israele, otterranno una maggiore clientela "diasporiana" anti israeliana e antisemita, è chi se ne frega dei sei milioni di ebrei israeliani che dal 1948 si sacrificano prestando loro e i loro figli il servizio militare, lottano giornalmente per la loro sopravivenza, per permettere anche agli ebrei della diaspora di potersi sentire al sicuro. Direi che le opinioni politiche di Noa, potevano essere accettabili se questa avesse lavato i propri panni sporchi in casa sua, e non volutamente con uno scopo preciso nelle piazze del mondo. Non tollero assolutamente la politica anti israeliana di ebrei come Moni Ovadia, tanto per citarne uno, che davanti a piatti di caviale con bottiglie di champagne francese, riporta sui mas media falsità su Israele danneggiando sei milioni di ebrei israeliani. Ecco perché è un pericoloso antisemita.

Lettera firmata

Caro Amico,
Quello che scrivi riguardo a Noa, Ovadia (e, aggiungo io, anche altri personaggi del genere) è giusto. Chiunque, in Italia, si dichiari filoisraeliano non solo non fa carriera ma viene subito etichettato come fascista e anche peggio. Moni Ovadia, bulgaro di nascita e italiano di adozione, viene invitato nei talk show per parlare, non si sa a quale titolo, di Israele cosa che lui fa sempre con grande animosità. Noa, non essendo molto popolare in Israele, gioca la carta italiana sapendo di sfondare parlando di non si sa quale pace e criticando Israele. Purtroppo questo è l’andazzo che va avanti da molti anni e l’unica cosa in nostro potere per contrastare l’antisemitismo/antisionismo è continuare a fare informazione corretta, instancabilmente e con ottimismo. Se ci lasciassimo prendere dallo sconforto perderemmo ogni possibilità di far emergere la verità su Israele che, anche a causa di personaggi del genere e alla simpatia che suscitano, è purtroppo il paese più diffamato del mondo. A proposito di Noa, ha cantato due volte davanti al Papa, la prima con l’Ave Maria e la seconda, anni dopo, quando ha censurato Jerushalayim shel Zahav senza l’ultima strofa sul ritorno degli ebrei cosa che fece molto scalpore in Israele.
Un cordiale saluto e continua a seguirci

Deborah Fait