Cara IC, sono un vostro affezionato lettore. Rimango tuttavia sorpreso ed in parte in disaccordo ogni qualvolta è coinvolto il parere di Sergio Romano. A volte condivido la Vostra opinione... altre volte come è in questo caso non comprendo la "tenacia" e i motivi del Vostro disappunto e attegiamento negativo. Mi pare che l'analisi di Romano sia nelle grandi linee accettabile. C'è uno sforzo di rispettare la complessità dei conflitti che attraversano oggi l'islam.
1) Anche se in misura - se vogliamo - "microscopica" gli stati arabi (p. es. considero Al Sisi una speranza per tutti noi) come il Marocco, forse la Tunisia, accettano procedure "laiche". [ma in questo senso anche l'orribile Arabia Saudita, nei rapporti esterni deve necessariamente fare i conti con procedure e comportamenti "laici": tipo allearsi con gli USA e magari con Israele di volta in volta].
2) E' evidente che il riferimento alla "Guerra delle due rose" rappresentava una "semplificazione" non del tutto censurabile con riguardo alla lotta crudele di potere e di rappresentanza del mondo islamico... non certo con riferimento alla storia - del tutto diversa - che ha caratterizzato l'Occidente.
Infine una domanda: perché - esattamente - ce l'avete tanto con Sergio Romano? Con stima ed i miei più cordiali saluti
Dario Iannelli Montevarchi (Arezzo)
Per risponderle rimandiamo a uno dei recenti articoli di Romano da noi ripresi e commentati: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=57530
Questo pezzo di Romano ha suscitato aspre critiche, per esempio quelle dell'Ambasciata di Israele in Italia (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=57566).
Quelle espresse da Romano sono posizioni inaccettabili che rasentano la giustificazione dell'antisemitismo. Inoltre consideriamo grave che Romano scriva sul Corriere della Sera, un quotidiano che si vuole presentare come equilibrato.
Sull'articolo che lei cita, rimandiamo al nostro commento in quella sede.
IC redazione