A destra: Benjamin 'Bibi' Netanyahu, Ytzhak 'Buji' Herzog
Cari amici,
vale la pena di ripeterlo: le elezioni di domani in Israele sono importantissime e una vittoria di Herzog e Livni sarebbe un disastro per la sicurezza di Israele. Abbiamo diritto di dirlo anche noi ebrei che viviamo nella diaspora e non votiamo nelle elezioni israeliane, perché il primo ministro di Israele è anche il naturale leader politico dell'ebraismo mondiale e di fatto le sue mosse influenzano il destino di tutti gli ebrei. Se, com'è logico, un governo di sinistra in Israele provocherebbe un aumento della pressione su Israele perché si piegasse alle politiche di Obama, non si opponesse cioè all'armamento nucleare e all'egemonia regionale dell'Iran e concedesse all'Autorità Palestinese i confini di Auschwitz, come vi ho illustrato ieri (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57541) e ha concluso anche un grande esperto di Medio Oriente come Kedar (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=57533), questa pressione si sentirebbe certamente anche sulla diaspora, porterebbe a un aumento dell'antisemitismo e dei rischi per noi tutti. Non votare per la sinistra e scegliere invece Netanyahu o Bennett è importante non solo per la sicurezza di Israele, ma anche per quella delle comunità ebraiche della diaspora e, se mi permettete, di tutto l'Occidente, portato oggi a una scelta suicida da una classe dirigente pavida e ideologizzata. Se cadesse il bastione israeliano, anche l'Europa sarebbe ben presto fatta schiava dall'Islam.
Domani tutti al voto in Israele: è l'unico Stato democratico del Medio Oriente
C'è un altro argomento però che conta di più nelle elezioni. Chi ha intenzione di votare per Herzog si illude sul fatto che “la sicurezza non è un problema”, cioè sottovaluta terribilmente la difficoltà del contesto e anche il grado di arrendevolezza di Herzog, che a quanto pare ha già preso contatti con i partiti arabi e sarebbe ben disposto a fare il primo ministro con i voti determinanti di nemici di Israele come Tibi e Zoabi (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/192617#.VQWY-Y6G9Qd). Quel che conta, secondo loro, sarebbe l'economia, per cui bisognerebbe rovesciare le cose condotte da Netanyahu “al disastro”. Su questo insiste la propaganda laburista, ma anche Kachlon. Peccato che tutto questo non sia affatto vero; un disastro del genere lo vorrebbe tutta l'Europa, anche la Germania, non solo la nostra disgraziata Italia. Negli ultimi 9 anni Israele è cresciuta del 21% (contro il 14 della Germania, il 3 degli Usa e il -8 dell'Italia: https://www.facebook.com/318574261584315/photos/a.571090549666017.1073741825.318574261584315/690213371087067/?type=1 purtroppo visibile solo per chi ha Facebook); la disoccupazione, che nel 2004 era intorno al 12% e nel 2009, alla finde del governo Olmert all'8% oggi è sotto il 6%, al limite fisiologico: https://www.facebook.com/318574261584315/photos/a.571090549666017.1073741825.318574261584315/690204827754588/?type=1, ancora solo su Facebook); il reddito pro capite è al massimo storico, cresciuto del 10% da quando Netanyahu è al governo e Bennett all'Economia (https://www.facebook.com/318574261584315/photos/a.571090549666017.1073741825.318574261584315/690199544421783/?type=1, ancora solo su Facebook), l'inflazione è al minimo storico (https://www.facebook.com/318574261584315/photos/a.571090549666017.1073741825.318574261584315/690197117755359/?type=1). Se qualunque altro governo al mondo avesse dati del genera da vantare, gli farebbero immediatamente un monumento. Ma non è finita qui: la performance economica israeliana è stata straordinaria in molti altri campi, come potete leggere qui (http://frblogs.timesofisrael.com/le-vrai-bilan-de-netanyahu/, visibile a tutti). La politica dirigista di alte tasse e di deficit che propongono i laburisti ha buone probabilità di far cessare questo “miracolo israeliano”, cioè di produrre disoccupazione, inflazione, blocco della crescita del Pil, fuga delle imprese. Sarebbe un altro disastro per Israele.
Insomma, anche sul piano economico come su quello militare, Israele si difende votando per Netanyahu e per Bennett e si mette in pericolo votando per i laburisti. Trovate qui un riepilogo delle ragioni per votare Likud o Bayt Yehudi (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/16630#.VQWh7Y6G9Qc). Invito tutti i miei lettori che votano in Israele a pensarci e a tutti quelli che hanno parenti e amici lì a estendere loro l'invito. Questo è veramente un momento storico che richiede all'elettorato israeliano il difficile sforzo di resistere a una macchina propagandistica veramente mondializzata, guidata senza scrupoli dall'amminsitrazione Obama (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/192642#.VQWpI46G9Qd) e molto determinata. Perdere sarebbe una tragedia per Israele, per gli ebrei di tutto il mondo, per l'Occidente (http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/192605#.VQWpKo6G9Qd). Spero fermamente che l'elettorato israeliano saprà dare una lezione a tutti coloro che lavorano alla caduta di Israele.
Ugo Volli