Mi va di tornare sull'argomento delle crociate, perché sono lettore fedele di IC, e sostenitore convinto di Israele, e non sono un sostenitore di Israele gratuito, sostengo Israele per "interesse leggittimo" in quanto la sua "causa" è la causa dell'Occidente, anche se molti paesi occidentali non se ne accorgono. Ragion per cui a volte faccio fatica a raccapezzarmi su quanto leggo su IC, come appunto sulle crociate e su un'interpretazione corretta su di esse. IC sostiene radicalmente non solo il diritto di Israele a diffendersi, ma sembra conoscere perfettamente i suoi nemici: che oggi sostanzialmente è l'islamismo radicale, se pur esiste quello moderato. In questo contesto, IC prende posizioni molto forti e cerca di convincere i suoi lettori che questi nemici vanno affrontati con i mezzi adeguati al caso: che sono quelli a disposizione delle democrazie, diplomatici, politico-ideologici, propagandistici, fino a quelli cruenti della guerra. A ragione, io dico, ci mancherebbe. Forse sarebbe necessaria una crociata, magari quando la punta delle scimitarre comincerà a fischiare troppo vicino agli interessi occidentali (come è già sucesso in passato) e ci sono indizi che questo stia avvenendo, beh una crociata bisognerà pur farla (tutti i giorni IC sembra evocarla con i suoi interventi). Ma allora ci sarà un papa ad organizzarla?
Lettera firmata
Le crociate storiche sono state espressione del fondamentalismo religioso cristiano nei confronti di tutti i non cristiani, a partire dagli ebrei - come noto vittime privilegiate in Europa per duemila anni anche e soprattutto a causa dell'odio teologico diffuso dalle Chiese cristiane. Lungi da noi, quindi, invitare a una crociata, fosse anche per contrastare il pericolo sempre crescente del terrorismo islamico.
IC sostiene però la necessità di fronteggiare con fermezza e decisione l'estremismo islamico, caratteristiche che mancano alla maggior parte dei governi occidentali.
IC redazione