Avvenire: ostile a Israele (quasi) sempre, alcune e-mail 09/02/2015
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Buon giorno ho incaricato da tempo la mia amica Francesca ha contattare il direttore di Avvenire dr. Marco Tarquinio. Tengo a precisare che la mia amica è cattolica praticante ma non condivide la politica ambigua e insincera della stampa cattolica in modo particolare quella di Avvenire. Finora il silenzio più assoluto nonostante altri cattolici abbiano preso la stessa iniziativa. Vogliono essere sordi e ciechi. Secondariamente noto in alcuni commenti di giornali italiani un latente antigiudaismo come la tematica dell'Anticristo di cui gli ebrei sarebbero i colpevoli. Cordialmente,

Miryiam Wolf

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Cari amici, questa mia solo per segnalare che Avvenire del 5 febbraio, a pag. 4 in fondo, riporta un commento di Dag Tessore intitolato "Le due anime islamiche non riescono a conciliarsi" in cui ho letto, per la prima volta da dieci anni, un puntuale atto d'accusa contro l'endemico antisemitismo coltivato nei paesi islamici a tutti i livelli e sulla devastante pericolosità dell'indottrinamento e dell'istigazione all'odio anti israeliano e anti ebraico. Una rondine farà primavera? Un caro saluto a tutti,

Bruno Gandolfi

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Gentilissima Redazione,
Vi ringrazio per la pubblicazione delle mie due lettere sulla fecondazione in vitro con sostituzione di DNA mitocondriale e sulla preghiera per la conversione. Rispetto alla prima, tuttavia, mi lascia perplessa il fatto che condanniate in linea di principio l'opposizione ad essa e non Vi interessi esaminare se possa avere effetti negativi che giustifichino quell'opposizione: e non si tratta di effetti da poco, ma del rischio di innescare altre malattie trasmissibili alla discendenza e del rischio di malattie per la donatrice di ovociti in conseguenza dei trattamenti di stimolazione ovarica, oltre alla morte di molti embrioni nelle operazioni di fecondazione in vitro.
Quanto alla seconda, non si tratta di invitare il prossimo a fare alcunché, bensì di pregare Dio di farsi conoscere, di parlare Lui al cuore di ogni uomo, nella convinzione, normale per chi crede, che Egli può far sì che anche l'occasionale lettura di un libro o un fatto qualsiasi guidino un uomo all'incontro con Lui. Rinnovando i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

Speriamo che l'articolo di Avvenire del 5 febbraio inauguri una maggiore equidistanza del quotidiano cattolico quando tratta di Israele. Per ora si tratta di una voce del tutto isolata.
IC non vuole entrare in discussioni di merito su temi che abbiano a che vedere con la religione: questo il senso della nostra recente risposta alle sempre interessanti lettere di Annalisa Ferramosca. Difendiamo il principio della libertà di scelta e della laicità, sempre. Diverso il discorso se qualche fede vuole imporsi non solo sulle altre, ma anche su chi è interessato più sull'aldiqua che non sull'aldilà. Ogni riferimento a qualche fede contemporanea è pienamente voluto.

IC redazione