Heidegger/Di Cesare: di fronte all'antisemitismo, neutralità significa complicità 09/02/2015
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Ma che contributo di idee offre questo articolo della Di Cesare? Colpisce il suo tono "neutrale", l'assenza di una seppur minima presa di distanza da questo delirio. Solo perché Heidegger è riconosciuto come "filosofo"? Perché, se uno è "filosofo", può dire delle scempiaggini? Che differenza c'è tra Heidegger e un negazionista qualsiasi? Solo perché lui usa il registro "filosofico"? Non sarebbe meglio rileggere e ripensare, per esempio, gli Essais di Montaigne? Forse aiuterebbe meglio a comprendere "nella sua profondità abissale la Shoah!

Cecilia Nizza

Non è possibile mantenere un tono neutrale di fronte all'antisemitismo di Heidegger senza per questo non essere considerati complici del filosofo tedesco.
Rimandiamo ai contributi pubblicati su IC oggi, 09/02/2015, a partire dalla Cartolina di Ugo Volli e da un articolo della stessa Donatella Di Cesare.

IC redazione