Un invito da rimandare al mittente 05/02/2015
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Gentilissima Redazione,
Il sacerdote udito dalla signora Berselli, invitando a pregare per la conversione degli ebrei, non ha fatto nulla di scandaloso (sempre che abbia usato le parole giuste). La Chiesa prega sempre perché tutti gli uomini, nessuno escluso, credano in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo e possano sin da ora e per l'eternità aver parte alla vita divina, eterna felicità per ogni uomo. Alla domanda della signora Berselli mi permetto, quindi, di rispondere con un'altra domanda: perché non pregare perché anche il suo dentista possa quanto prima sperimentare la gioia di vivere con Cristo (la gioia che spero ella ben conosca)? A quanti temessero violazioni della libertà di coscienza: si tratta solo di chiedere a Dio di rivelarsi ad ogni uomo. Se Dio non esistesse o Gesù non fosse il Signore, la preghiera resterebbe inascoltata; ma, se è il Signore, non è giusto chiedergli per il prossimo la piena e perfetta felicità che desideriamo per noi stessi?

Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa Ferramosca, grazie per il suo tono sempre cortese, non vogliamo entrare in merito alla sua fede religiosa, ma le sembra logico che un prete cattolico si rivolga (e lei con lui) a persone di altra religione, invitandole a convertirsi ? Le auguriamo di continuare a sentirsi felice nella sua fede, ma lasci agli altri la decisione su come amministrare le loro vite. Certi 'inviti' non devono nemmeno essere inoltrati.

IC redazione