Ho inviato una lettera ad Asianews in merito ad un articolo a firma di Uri Avneri (autore noto ad IC) apparso sul sito il 24.01. Ad oggi nessuna risposta, come in passato nessuna risposta ho avuto quando ho fatto notare che l'aver attribuito la morte del "ministro" palestinese ai soldati israeliani era, perlomeno, frettolosa (perlomeno!), tenuto conto che esistevano due versione dei fatti, meglio due diverse valutazioni mediche (a mio parere di ben diverso peso).
A suo tempo feci notare come un altro sito cattolico, Misna, aveva dato spazio alle tesi (01.08.014) di un noto professore universitario secondo il quale era possibile che il sequestro ed assassino dei tre ragazzi israeliani fosse opera di una strategia del premier, allo scopo di trovare un pretesto per attaccare Gaza.
Terrasanta.net ospita regolarmente articoli di Chiara Cruciati, che nulla hanno da invidiare agli articoli di Michele Giorgio del Manifesto.
Sono solo alcuni esempi di informazione a dir poco per nulla equilibrata. Il tono, quando si "informa" su Israele, è quasi sempre duro e ostile. A questo punto, forse ingenuamente, chiedo: se si organizzasse una tavola rotonda con i responsabili dei mezzi di informazione cattolici e non sul tema: l'informazione su Israele tra pregiudizi e realtà?
Cordialità
Maurizio Borgonovo
L'informazione cattolica su Israele è viziata da pesanti pregiudizi di fondo. D'altra parte non possiamo dimenticare che il Vaticano riconosce lo Stato di Israele soltanto da vent'anni: tanto ha pesato e in parte pesa ancora il pregiudizio di origine teologica contro gli ebrei. L'antipatia di siti e quotidiani cattolici verso gli ebrei di Israele è molto superiore a quella verso gli ebrei in generale: qui pesa ancora il tradizionale antigiudaismo cristiano, che voleva gli ebrei segnati da marchi infamanti, isolati in ghetti, impossibilitati a radicarsi in un territorio.
IC redazione